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Ameriga Vacca - filastrocche
Testimonianza di Ameriga Vacca (nota Merita)
FilastroccheLa signora Ameriga recita due filastrocche per bambini.
«Serra serraddu - centu e coraddu - coraddu e centu - lira de centu - lira de oru - tzaracu bonu - bonu tzaracu - no siast macu - macu no siast - e binu no biast - e binu nieddu - tzaracu de Casteddu».
(«Chiudilo chiudilo - cento e corallo - corallo e cento - lira da cento - lira di oro - servo buono - buon servo - non essere matto - matto non sia - e vino non bere - e vino nero - servo di Cagliari»).«Serra serra - palas in terra - palas a muru - su topi in su muru - in su muru su topi - totu sa noti - e totu sa dii - e ndi papat a tì».
(«Chiudi chiudi - spalle a terra - spalle al muro - il topo nel muro - nel muro il topo - tutta la notte - e tutto il giorno - e ti mangia a te»).
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Edificio in cui ha sede il Comune di Siddi, ingresso da Via Sardegna.
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Biblioteca comunale, viale Europa.
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Impianti sportivi comunali: palestra, campi da calcio e da tennis.
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Chiesa parrocchiale intitolata alla Visitazione di Maria Vergine.
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Chiesa parrocchiale intitolata alla Visitazione di Maria Vergine.
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Portale d’ingresso della chiesa parrocchiale intitolata alla Visitazione di Maria Vergine.
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Particolare della torre campanaria della chiesa parrocchiale intitolata alla Visitazione di Maria Vergine.
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La statua della Madonna delle Grazie nella cappella del rosario. Alla statua è stato appeso un rosario in legno.
Chiesa parrocchiale Visitazione di Maria Vergine.
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Ex ospedale Managu.
Raro e importante esempio di struttura ospedaliera funzionante in Sardegna già dalla seconda metà dell’Ottocento. Oggi la struttura ospita il Consiglio Comunale.
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Particolare della muratura in pietra faccia a vista dell’ex ospedale Managu.
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Ex Ospedale Managu.
Raro e importante esempio di struttura ospedaliera funzionante in Sardegna già dalla seconda metà dell’Ottocento. Oggi la struttura ospita il Consiglio Comunale.
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Ex Ospedale Managu.
Raro e importante esempio di struttura ospedaliera funzionante in Sardegna già dalla seconda metà dell’Ottocento. Oggi la struttura ospita il Consiglio Comunale.
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Uno scorcio nel centro storico.
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Uno scorcio nel centro storico.
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Uno scorcio nel centro storico.
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Uno scorcio nel centro storico.
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Uno scorcio nel centro storico: i portali segnano l’ingresso alle rispettive case padronali.
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Portale di una delle diverse case padronali presenti nel paese.
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Particolare del portale: il batacchio.
Tra le forme zoomorfe, finalizzate a propiziare, oltre all’apertura del portone, l’avvento della buona sorte e il suo perdurare, la testa di leone è la più frequente.
Fusione in bronzo, probabile fine Ottocento.
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Uno scorcio nel centro storico: un portale antico.
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Uno scorcio nel centro storico.
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Uno scorcio nel centro storico.
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Uno scorcio nel centro storico: le case Puddu. L’edificio sulla destra, con la muratura in pietra faccia a vista, ospita l’Accademia del Gusto e il ristorante S’Apposentu.
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Uno scorcio nel centro storico: un portale antico.
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Uno scorcio nel centro storico: ingresso Casa Puddu.
La casa è sede dell’Accademia del Gusto e del ristorante S’Apposentu.
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Uno scorcio nel centro storico: particolare.
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Uno scorcio nel centro storico attraverso un portale antico.
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Panoramica delle due chiese: da sinistra, la chiesa parrocchiale della Visitazione di Maria Vergine e San Michele Arcangelo.
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Uno scorcio nel centro storico: sa lolla.
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Chiesa di San Michele Arcangelo: prospetto principale.
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Chiesa di San Michele Arcangelo.
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Chiesa di San Michele Arcangelo: architrave con rappresentazioni antropomorfe.
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Chiesa di San Michele Arcangelo: porta lato sud.
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Chiesa di San Michele Arcangelo: retro.
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Chiesa di San Michele Arcangelo: particolare dell’abside all’esterno.
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Chiesa di San Michele Arcangelo: particolare dell’abside dall’interno.
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Chiesa di San Michele Arcangelo: interni.
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San Michele Arcangelo: statuetta lignea.
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San Michele Arcangelo: statuetta lignea, XVIII secolo.
Foto dell’archivio comunale.400600
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Siddi è ubicata nella sub regione della Marmilla, caratterizzata da vaste colline tondeggianti assomiglianti verosimilmente a mammelle da cui il nome Marmilla.
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Siddi nel suo territorio: la campagna antistante e l’altopiano (su Pranu de Siddi) alle sue spalle.
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Primavera. La Marmilla è un territorio a forte vocazione cerealicola, di recente è stata introdotta la coltivazione della colza (la fioritura gialla in secondo piano).
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Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia.
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Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia.
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Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: costone.
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Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: gruccione e papaveri.
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Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: picchio al balcone.
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Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: orchidea.
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Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: cisto.
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Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: zafferanetto.
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Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: ofride ciliata.
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Albicocco in fiore.
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Mandorlo in fiore.
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Mandorlo in fiore.
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Nuraghe Sa Fogaia.
Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
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Nuraghe Sa Fogaia.
Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
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Nuraghe Sa Fogaia.
Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
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Nuraghe Sa Fogaia.
Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
Foto dell’archivio comunale.600450 - images/morfeoshow/il_territori-2833/big/020 territorio_siddi.jpg
Nuraghe Sa Fogaia.
Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
Foto dell’archivio comunale.600450 - images/morfeoshow/il_territori-2833/big/021 territorio_siddi.jpg
Nuraghe Sa Fogaia.
Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
Foto dell’archivio comunale.600450 - images/morfeoshow/il_territori-2833/big/022 territorio_siddi.jpg
Nuraghe Sa Fogaia.
Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
Foto dell’archivio comunale.600450 - images/morfeoshow/il_territori-2833/big/023 territorio_siddi.jpg
Tomba di giganti Sa domu de s’orcu.
Monumento funerario nuragico edificato sull’altopiano della Giara di Siddi; l’opera muraria megalitica è costruita in blocchi di basalto disposti a filari regolari, con fronte a esedra e corpo tombale absidato.
Foto dell’archivio comunale – Gianni Alvito.600450 - images/morfeoshow/il_territori-2833/big/024 territorio_siddi.jpg
Tomba di giganti Sa domu de s’orcu.
Monumento funerario nuragico edificato sull’altopiano della Giara di Siddi; l’opera muraria megalitica è costruita in blocchi di basalto disposti a filari regolari, con fronte a esedra e corpo tombale absidato.
Foto dell’archivio comunale.600450 - images/morfeoshow/il_territori-2833/big/025 territorio_siddi.jpg
Tomba di giganti Sa domu de s’orcu.
Monumento funerario nuragico edificato sull’altopiano della Giara di Siddi; l’opera muraria megalitica è costruita in blocchi di basalto disposti a filari regolari, con fronte a esedra e corpo tombale absidato.
Foto dell’archivio comunale.600450 - images/morfeoshow/il_territori-2833/big/026 territorio_siddi.jpg
Tomba di giganti Sa domu de s’orcu.
Monumento funerario nuragico edificato sull’altopiano della Giara di Siddi; l’opera muraria megalitica è costruita in blocchi di basalto disposti a filari regolari, con fronte a esedra e corpo tombale absidato.
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Tomba di giganti Sa domu de s’orcu: nevicata 2012.
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Tomba di giganti Sa domu de s’orcu: nevicata 2012.
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Tomba di giganti Sa domu de s’orcu: nevicata 2012.
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Il paese sotto la neve, visto dalla Giara di Siddi.
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Sulla Giara di Siddi.
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Campagna innevata: vista da Su Ponti Arrubiu.
Foto di Arianna Murru.600399
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La raccolta delle melagrane, anni Trenta.
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Assaggio delle melagrane appena raccolte, anni Trenta.
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Lavori femminili, anni Quaranta.
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Foto ricordo sul raccolto di mandorle, anni Cinquanta.
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Il pollaio in Casa Puddu: Marisa Cau e le sorelle Caterina e Rosaria Puddu, 1955.
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Ada Pau nel pollaio di casa, 1975.
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L’uccisione del maiale, anni Sessanta.
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L’uccisione del maiale, anni Sessanta.
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Raccolta delle mandorle (a scudi mèndula), agosto 1976.
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Messadoris (mietitori), anni Quaranta.
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Sa messa (la mietitura del grano), anni Quaranta.
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Spigadrixis (spigolatrici), anni Quaranta.
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La trebbiatura: sul trattore Enrico Matta, anni Sessanta.
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Una parte della “flotta” e dei lavoratori del pastificio Puddu: camion, auto aziendale, autista, scaricatori, rappresentanti, manutentore e capo pastaio. Entrambi i mezzi sono “griffati” con il primo simbolo della Pasta Puddu: un galletto stilizzato, anni Sessanta.
Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.600441 - images/morfeoshow/il_buon_cibo-2738/big/015 cibo_siddi.jpg
Lavoratori in posa durante la festa per l’Ercole d’Oro, premio nazionale per l’alta qualità. Al centro del gruppo, con il cappello, Don Cicitu, fondatore del pastificio, 14 febbraio 1971.
Foto dell’archivio comunale - Umberto Branca.600410 - images/morfeoshow/il_buon_cibo-2738/big/016 cibo_siddi.jpg
La “raccolta” dei fusilli dalla trafila, anni Settanta.
Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.600403 - images/morfeoshow/il_buon_cibo-2738/big/017 cibo_siddi.jpg
Le penne, dall’essiccatoio al nastro trasportatore: l’ultimo vaglio prima del confezionamento. Sulla destra, Giuseppe Puddu, presidente del pastificio per lungo tempo, anni Settanta.
Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.422600 - images/morfeoshow/il_buon_cibo-2738/big/018 cibo_siddi.jpg
L’ora della verità: le prove di qualità, anni Settanta.
Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.600410 - images/morfeoshow/il_buon_cibo-2738/big/019 cibo_siddi.jpg
Operaie a lavoro: impaccatura e confezionamento della pasta, fase di produzione svolta da sole donne, 10 aprile 1965.
Foto dell’archivio comunale - Cristina Atzori.600402 - images/morfeoshow/il_buon_cibo-2738/big/020 cibo_siddi.jpg
Il taglio e l’inscatolamento della pasta lunga, anni Settanta.
Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.600419 - images/morfeoshow/il_buon_cibo-2738/big/021 cibo_siddi.jpg
In giro con il camion a distribuire la pasta. Da notare, sul mezzo, il marchio dell’Ercole d’Oro, simbolo del premio nazionale per l’alta qualità, anni Settanta.
Foto dell’archivio comunale - Emma Pitzianti.600425 - images/morfeoshow/il_buon_cibo-2738/big/022 cibo_siddi.jpg
Con la giardinetta a promuovere la Pasta Puddu nell’isola (pausa “marina” del rappresentante), anni Settanta.
Da notare, il simbolo del pastificio, ancora un galletto ma questa volta disegnato con le due “P” di Pasta Puddu.
Foto dell’archivio comunale - Emma Pitzianti.600419
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Ricordo della leva militare: Salvatore Boi, fine Ottocento.
Archivio Villa Silli - Melania Diana.403600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/002 album_siddi.jpg
Ricordo della leva militare, primo Novecento.
Archivio fotografico di Regina Spiga.404600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/003 album_siddi.jpg
Ricordo della leva militare, primo Novecento.
Archivio fotografico di Zelanda Pisanu.429600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/004 album_siddi.jpg
Ricordo della leva militare, anni Venti.
Archivio fotografico Villa Silli - Giovanni Boi.436600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/005 album_siddi.jpg
Ricordo della leva militare: Angelo Diana, anni Trenta.
Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.398600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/006 album_siddi.jpg
Ricordo della leva militare: Angelo Diana, anni Trenta.
Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.396600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/007 album_siddi.jpg
Ricordo della leva militare: Antonio Diana, anni Trenta.
Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.389600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/008 album_siddi.jpg
Ricordo della leva militare: Nino Pau, anni Trenta.
Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.387600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/009 album_siddi.jpg
Amici; a destra si riconosce Angelo Diana, anni Trenta.
Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.392600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/010 album_siddi.jpg
Festa di Sant’Antonio: baddu de cresia nella ex Piazza Ranella, anni Trenta.
Archivio fotografico Villa Silli - Luigi Serra.600396 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/011 album_siddi.jpg
I fratellini Vacca: Orlando, Ameriga e Celestino, anni Trenta.
Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.388600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/012 album_siddi.jpg
In posa per la foto, anni Trenta.
Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.393600 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/013 album_siddi.jpg
Foto di famiglia: la terza donna in basso è la madre di Maria Pau, anni Trenta.
Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.600444 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/014 album_siddi.jpg
La famiglia Pau al completo: mamma, papà e le piccole Maria e Ada, anni Trenta-Cinquanta.
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Tutti giù per terra, o quasi! Si riconosce Giovanni Murru, l’unico seduto su una sedia, anni Quaranta.
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Tutti in posa, anni Quaranta.
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In vigna col cagnolino, anni Quaranta.
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Foto ricordo, anni Quaranta.
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Foto ricordo, anni Quaranta.
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Foto ricordo, anni Quaranta.
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Foto ricordo, anni Quaranta.
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Tra gli ulivi, anni Quaranta.
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La nonna, anni Quaranta.
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Foto ricordo: Cesarina Casti, anni Quaranta.
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Antonia Uras, anni Quaranta.
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Ricordo di famiglia, anni Quaranta.
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La bicicletta: Adelchi Spiga, anni Quaranta.
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In occasione della festa di Sant’Isidoro, 1947.
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Is tres priorissas, primi anni Cinquanta.
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Margherita Sideri e Rita Matta, il bambino che le osserva fa parte della famiglia Loi, anni Cinquanta.
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Dal fotografo di Sanluri: Elia Serra immortala la sua passione per gli Indiani d’America, anni Cinquanta.
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Fiera campionaria della Sardegna (Cagliari): i fidanzati Regina e Mario, anni Cinquanta.
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Matrimonio di Regina Spiga e Mario Casu.
Si riconoscono, da sinistra, Carletto Boi, (?), Elia Serra, Giovanni Casu, Giuseppe Tatti, Umberto Murtas, Paolo Aru e Pietro Aru, anni Cinquanta.
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I festeggiamenti del matrimonio di Regina e Mario, anni Cinquanta.
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I festeggiamenti del matrimonio di Regina e Mario, anni Cinquanta.
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Ricordo di famiglia, anni Cinquanta.
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Giovanni Murru con la moto, anni Cinquanta.
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Ricordo delle scuole elementari nei locali dell’ex Ospedale Managu, fine anni Cinquanta.
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Ricordo delle scuole elementari nei locali dell’ex Ospedale Managu con il maestro Figus, fine anni Cinquanta.
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Nannai: Elia Aru all’età di 70 anni, anni Cinquanta.
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Amiche, anni Cinquanta.
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Ricordo dell’aviatore alla sua sposa: Eraclio Tuveri a Emma Pitzianti, anni Quaranta.
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I fratelli Uras: Antonia, Isaia e Rosa, anni Cinquanta.
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La prima fotografia di Guglielmo Murru; dietro la sedia, la mamma Merita (ben nascosta!) lo sostiene, 1951.
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Su stabi di Casa Puddu: Marisa Cau, Caterina Puddu e Rosaria Puddu, 1955.
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Ricordo della quinta elementare nei locali dell’ex Ospedale Managu, anno scolastico 1957-58.
In alto da sinistra: Maddalena Spanu, Maria Sanna, Audilla Atzori, Aurora Vacca e Deodata Corda; in mezzo da sinistra: Melania Diana, Teresa Macis, Marisa Cau, Maria Bonaria Cau, Maria Vacca, Antonina Matta, Teresina Abis, Margherita Urracci e Giovanni Abis; in basso da sinistra: Giuliano Atzori, Giovanni Matta, Lino Branca, Giuseppe Serpi, Marco Cau, Felice Onnis e Francesco Matta.
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Ricordo della quinta elementare nei locali dell’ex Ospedale Managu, anno scolastico 1957-58.
Al primo banco da sinistra: Maria Vacca e Aurora Vacca; al secondo banco da sinistra: Giovanni Matta e Melania Diana; al terzo banco: Marisa Cau e al quarto banco: Maddalena Spanu.
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Su strexu, anni Cinquanta-Sessanta.
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Alla fonte: Giuseppino Sanna e i piccoli Sergio e Marinella, anni Sessanta.
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Luigi Serra in moto sul Colle di San Michele (Cagliari), anni Sessanta.
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Famiglia Floris-Serra per la festa di Sant’Antonio, anni Sessanta.
In alto da sinistra, Francesco Floris, Modestina Aru, Elia Serra, Eva Aru, Maria Serra, Silverio Floris; in basso da sinistra, Nerina Serra, Anna Serra e Ignazio Serra.
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Amiche, 19 aprile 1960.
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Composizione familiare, anni Sessanta.
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La radiolina e la piccola Sandra Branca, anni Sessanta.
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Primi passi col girello: Sandra Branca, anni Sessanta.
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Passeggiata per le vie del paese: Vitalia Altea e la piccola Sandra Branca, anni Sessanta.
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Passeggiata sull’altopiano di Siddi, anni Sessanta.
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La squadra di calcio, anni Sessanta.
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Mamma e figlia: Gianna Pau con la piccola Loredana, anni Sessanta.
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Approfittiamo del fotografo! Anni Sessanta.
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La squadra di calcio, anni Sessanta.
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Ricordo del giorno della cresima, anni Sessanta.
In alto da sinistra: Aurora Vacca, Maria Mancosu, Salvatore Vacca e Orlando Vacca; in basso, si riconosce il cresimando Guglielmo Murru.
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Gruppo dell’azione cattolica in pellegrinaggio a Oristano, anni Sessanta.
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Passeggiata in campagna con la classe della scuola elementare, anni Sessanta.
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Ricordo della scuola materna, anni Sessanta.
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Un brindisi sull’altopiano, anni Sessanta.
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Festa di Sant’Antonio, 1963.
Si possono riconoscere: in alto da sinistra, Cecilio Floris, Isaia Matta, un amico proveniente da Sanluri e Vittorio Uras; in basso da sinistra, Giuseppe Tatti, il fisarmonicista Fiorentino Piras e Paolo Manca.
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Le tre sorelle Branca sulla neve. Da sinistra: Renata, Sandra e Graziella, anni Settanta.
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Nell’orto: il bimbo è Gian Luca Atzori, anni Settanta.
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La grande famiglia Murru, anni Settanta.
In alto da sinistra: Martino, Roberto, Valentino e Guglielmo; in mezzo da sinistra: Ignazio, Maria Maddalena, Fernando, Raimondo, il piccolo Pietro, Ameriga e Giovanni; in basso: Genoveffa e Assunta.
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Mauro Murru in braccio alla nonna Genoveffa Brigas; dietro si intravede su parastàgiu, anni Settanta.
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La famiglia Branca: da sinistra, Graziella, papà Giuseppe, Renata, mamma Vitalia e Sandra, anni Settanta.
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Giovani coppie siddesi, anni Settanta.
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La squadra di calcio, anni Settanta.
Foto di Zelanda Pisanu.600391 - images/morfeoshow/album_dei_ri-1115/big/075 album_siddi.jpg
Parco giochi comunale: da sinistra, Luigi Atzeni, Francesco Floris, Ettore Matta e Raimondo Matta, anni Novanta.
Foto di Ursula Matta - Archivio fotografico Villa Silli - Marisa Cau.600596
Il buon cibo
A Siddi è possibile ancora oggi apprezzare sapori unici imperniati di tradizione e genuinità. La vocazione agro-pastorale del paese, unitamente alla conservazione degli antichi saperi, hanno consentito di mantenere viva la tradizione agro-alimentare del territorio. Così agricoltori e allevatori producono le materie prime (carne, latte, cereali, legumi, frutta, verdura) sia immediatamente consumabili, sia destinate alla lavorazione e trasformazione da parte degli artigiani del paese in pane, pasta e dolci tipici fragranti, in formaggio, miele, vino e olio dalle caratteristiche organolettiche uniche.
La pasta è stata e continua a essere protagonista dell’economia e della tradizione siddese: dagli anni Cinquanta fino agli anni Settanta il pastificio “Pasta Puddu” ha rappresentato un’importante realtà comunitaria che, dopo la chiusura a causa della grave crisi che interessò il settore pastaio a livello nazionale, è oggi nuovamente al centro degli interessi dell’Amministrazione comunale in vista di un’importante riqualificazione dello stabile in cui aveva sede.
Nella sua veste più tradizionale la pasta viene riproposta oggi a Siddi nelle varianti locali: da is tallutzas agli ormai più noti marraconis filaus, spaghetti lunghi e sottili lavorati uno ad uno dalle sapienti mani delle donne siddesi. I membri della Comunità del Cibo “Marraconis Filaus” collaborano incessantemente per la valorizzazione del sistema socio-economico locale, con particolare attenzione alla produzione di pasta tipica, alla filiera del frumento duro, alla ristorazione, all’accoglienza, all’artigianato locale, ai servizi turistici, in coerenza con l’identità storica, culturale e sociale del territorio.
Ed è nella manifestazione “Appetitosamente”, festival regionale del buon cibo, che si concentrano i temi e la promozione dell’identità, della memoria, della tradizione, della biodiversità e dello sviluppo eco-sostenibile e condiviso del territorio. Dopo diverse edizioni “Appetitosamente” è ormai diventato un appuntamento annuale irrinunciabile per chi sa apprezzare il connubio del buon cibo con la cultura contadina da cui trae le sue peculiarità: per tre giorni si susseguono incontri, laboratori, spettacoli, concerti, escursioni, installazioni, mostre-mercato, proiezioni, colazioni speciali, degustazioni e percorsi dedicati al cibo che coinvolgono mente e spirito. La manifestazione è organizzata dall’Amministrazione comunale e dalla popolazione tutta, dalle associazioni e dalle aziende locali, e si avvale anche della preziosa collaborazione della Cooperativa Villa Silli, della Comunità del Cibo “Marraconis Filaus”, di Slow Food Sardegna, dello chef Roberto Petza e del Museo delle tradizioni agroalimentari della Sardegna “Casa Steri”.
Un’altra importante sfida per Siddi è l’Accademia del Gusto, scuola di formazione di giovani chef, maitre di sala, sommelier, manager dell’accoglienza, che si pone anche da supporto alla formazione di produttori della filiera alimentare per il rilancio delle produzioni autoctone, alla creazione d’imprese nel settore della ristorazione e dell’accoglienza nel territorio e alla promozione del patrimonio enogastronomico locale. L’Accademia è ospitata a Casa Puddu, palazzotto signorile risalente ai primi anni del Novecento e oggi di proprietà del Comune di Siddi, in cui ha sede anche il ristorante S’Apposentu, primo in Sardegna nella Guida dei ristoranti italiani 2012 del “Gambero Rosso”, sotto la direzione di Roberto Petza, chef di fama internazionale e stella Michelin.
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