- grafica primo Novecento
- litografie ottocentesche
- pupazzi di Eugenio Tavolara
- pittura tra Ottocento e Novecento
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1906
Filippo Figàri
Stabilimento F. Larco, manifesto.600501.75 - images/morfeoshow/temp_upload/02_matite001.jpg
1906
Filippo Figàri
Stabilimento F.lli Rocca, manifesto.430.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/03_matite003c.jpg
1908
Giuseppe Biasi
Pigliale, pigliale, copertina del Giornalino della Domenica.411600 - images/morfeoshow/temp_upload/04_matite003a.jpg
7 febbraio 1909
Giuseppe Biasi
Il dono, copertina del Giornalino della Domenica.431.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/05_matite003b.jpg
14 novembre 1909
Giuseppe Biasi
Ritorno dal lavoro, copertina del Giornalino della Domenica.420.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/06_pitt-scult_900-001.jpg
1911
Luigi Caldanzano
Copertina per Ars et Labor.421.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/07_delitala_001.jpg
1913
Mario Delitala
Il guardiano della vigna, soggetto originale per il manifesto della ditta vinicola Zedda-Piras.600596.25 - images/morfeoshow/temp_upload/08_delitala_002.jpg
1912
Mario Delitala
Agricoltori, soggetto originale per il manifesto della ditta Ing. F. Sisini, Molini-Pastifici-Frantoi.527.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/09_matite004.jpg
1914
Mario Delitala
Ing. F. Sisini, Molini-Pastifici-Frantoi, manifesto.427.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/10_matite005.jpg
1914
Mario Mossa De Murtas
Sardegna, copertina marzo-aprile.422.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/11_matite006.jpg
1914
Mario Delitala
Sardegna, copertina maggio-giugno.420.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/12_matite007.jpg
15 maggio 1917
Edina Altara
Rose di Sardegna, copertina di Pagine d’arte.422.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/13_matite008.jpg
marzo 1920
Melkiorre Melis
Copertina di Rivista Sarda.420600 - images/morfeoshow/temp_upload/14_matite010.jpg
8 febbraio 1920
Mario Mossa De Murtas
Carnevale, copertina del Giornalino della Domenica.435.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/15_matite009.jpg
1926
Filippo Figàri
F. Coco & C. Industria Cioccolato, manifesto.412.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/16_matite011.jpg
1935
Stanis Dessy
Primavera sarda, locandina.391.5600
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1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Massaia di Pauli-Pirri
Tavola 7 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.443.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/02_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Costume di Iglesias
Tavola 12 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.429.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/03_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Maureddu di Iglesias
Tavola 13 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.403.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/04_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Ragazza di Turri
Tavola 14 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.443.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/05_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Proprietario di Milis
Tavola 15 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.446.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/06_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Donna di Ghilarza
Tavola 16 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.437.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/07_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Costume maschile di San Vito
Tavola 19 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.426600 - images/morfeoshow/temp_upload/08_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Costume di Lanusei
Tavola 20 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.444600 - images/morfeoshow/temp_upload/09_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Costume ricco di Tortolì
Tavola 21 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.437.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/10_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Signora di Aritzo
Tavola 23 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.390600 - images/morfeoshow/temp_upload/11_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Costume di Desulo
Tavola 24 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.429.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/12_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Costume ricco di Nuoro
Tavola 28 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.435.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/13_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Contadino di Nuoro
Tavola 30 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.451.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/14_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Maureddu di Iglesias
Tavola 31 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.438600 - images/morfeoshow/temp_upload/15_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Costume festivo di Osilo
Tavola 40 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.442.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/16_Dalsani.jpg
1878
Giorgio Ansaldi detto Dalsani
Costume femminile di Bunnannaro
Tavola 42 dalla serie Galleria di Costumi Sardi pubblicata nel settimanale satirico, umoristico, letterario Il Buonumore.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.423.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/17_Martelli.jpg
1890-99
U. Martelli
Signora di Aritzo e di Belvì
Dalla serie Costumi sardi, litografia da fotografia, incisa dal Guerrini e stampata a Firenze presso la stamperia di P. Giusti.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.504600 - images/morfeoshow/temp_upload/18_Martelli.jpg
1890-99
U. Martelli
Costume di Bono
Dalla serie Costumi sardi, litografia da fotografia, incisa dal Guerrini e stampata a Firenze presso la stamperia di P. Giusti.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.546.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/19_Martelli.jpg
1890-99
U. Martelli
Costumi di Mamoiada
Dalla serie Costumi sardi, litografia da fotografia, incisa dal Guerrini e stampata a Firenze presso la stamperia di P. Giusti.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.545.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/20_Martelli.jpg
1890-99
U. Martelli
Costumi di Nuoro
Dalla serie Costumi sardi, litografia da fotografia, incisa dal Guerrini e stampata a Firenze presso la stamperia di P. Giusti.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.565.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/21_Martelli.jpg
1890-99
U. Martelli
Costumi di Nuoro
Dalla serie Costumi sardi, litografia da fotografia, incisa dal Guerrini e stampata a Firenze presso la stamperia di P. Giusti.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.478.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/22_Martelli.jpg
1890-99
U. Martelli
Costume festivo e da lavoro di Orgosolo
Dalla serie Costumi sardi, litografia da fotografia, incisa dal Guerrini e stampata a Firenze presso la stamperia di P. Giusti.
Collezione Piloni – Università di Cagliari.488.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/23_Martelli.jpg
luglio 1894
U. Martelli
Il latitante Salis Giovanni Corbeddu
Fotografia presa da U. Martelli sul Monte Sata-e.Bidda (Oliena).
Collezione Piloni – Università di Cagliari.504600
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1925-29
Eugenio Tavolara
Venditore ambulante246600 - images/morfeoshow/temp_upload/02_tavolara002.jpg
1931-32
Eugenio Tavolara
Donna di Atzara360600 - images/morfeoshow/temp_upload/03_tavolara003.jpg
1931-32
Eugenio Tavolara
Possidente e donna di Orgosolo489600 - images/morfeoshow/temp_upload/04_tavolara004.jpg
1933
Eugenio Tavolara
I grassoni di Teulada399.75600
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1842
Giovanni Marghinotti
Miliziano di Cagliari441.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/02_pitt-scult_800-002.jpg
1861
Giovanni Marghinotti
Festa campestre in Sardegna, particolare.547.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/03_pitt-scult_800-003.jpg
1862
Giovanni Marghinotti
Partenza per la festa600446.25 - images/morfeoshow/temp_upload/04_pitt-scult_800-004.jpg
1850-55
Anonimo
Ballo in fila con suonatore di launeddas600486 - images/morfeoshow/temp_upload/05_sciuti-angioy.jpg
1880
Giuseppe Sciuti
Ingresso trionfale di G. M. Angioy a Sassari, particolare.
Sala Sciuti, Palazzo della Provincia, Sassari.557.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/06_spagnoli001.jpg
1901
Eduardo Chicharro Aguera
Figure in controluce (Atzara)600493.5 - images/morfeoshow/temp_upload/07_spagnoli004.jpg
1907
Antonio Ortiz Echague
Ragazza con brocca (Bono)600474.75 - images/morfeoshow/temp_upload/08_spagnoli005.jpg
1907
Antonio Ortiz Echague
Pranzo a Mamoiada600533.25 - images/morfeoshow/temp_upload/09_spagnoli007.jpg
1907
Antonio Ortiz Echague
Donne di Sardegna (Atzara)600567.75 - images/morfeoshow/temp_upload/10_spagnoli003.jpg
1907
Antonio Ortiz Echague
Donna che vaglia il grano (Bono)475.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/11_spagnoli002.jpg
1908
Antonio Ortiz Echague
Filatrice (Ittiri)426600 - images/morfeoshow/temp_upload/12_spagnoli008.jpg
1908
Antonio Ortiz Echague
Testa di ragazza sarda (Atzara)468.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/13_spagnoli009.jpg
1908
Antonio Ortiz Echague
Ragazza che porta sul capo una brocca, particolare (Atzara).567600 - images/morfeoshow/temp_upload/14_spagnoli012.jpg
1908-09
Antonio Ortiz Echague
Tessitrici sarde (Atzara)493.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/15_spagnoli010.jpg
1908-09
Antonio Ortiz Echague
La festa della confraternita di Atzara600361.5 - images/morfeoshow/temp_upload/16_spagnoli011.jpg
1908-09
Antonio Ortiz Echague
La festa della confraternita di Atzara, particolare.600572.25 - images/morfeoshow/temp_upload/17_pitt-scult_900-002.jpg
1912-14
Filippo Figari
L’amore in Sardegna, particolare pannello centrale.
Sala dei matrimoni del Palazzo civico di Cagliari.450600 - images/morfeoshow/temp_upload/18_figari_001.jpg
1912-14
Filippo Figàri
L’amore in Sardegna, parete centrale, pannello sinistro.
Sala dei matrimoni del Palazzo civico di Cagliari.600338.25 - images/morfeoshow/temp_upload/19_figari_002sn.jpg
1912-14
L’amore in Sardegna, parete centrale, pannello sinistro.
Sala dei matrimoni del Palazzo civico di Cagliari.600421.5 - images/morfeoshow/temp_upload/20_figari_002dx.jpg
1912-14
L’amore in Sardegna, parete centrale, pannello destro.
Sala dei matrimoni del Palazzo civico di Cagliari.600421.5 - images/morfeoshow/temp_upload/21_figari_003.jpg
1912-14
Filippo Figàri
L’amore in Sardegna, parete sinistra, pannello centrale.
Sala dei matrimoni del Palazzo civico di Cagliari.579.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/22_biasi001.jpg
1914
Giuseppe Biasi
Donne di Ittiri600572.25 - images/morfeoshow/temp_upload/23_pitt-scult_900-003.jpg
1914-15
Giuseppe Biasi
Ragazze sul prato538.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/24_biasi003.jpg
1917
Giuseppe Biasi
La canzone del pappagallo590.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/25_pitt-scult_900-005.jpg
1919-23
Giuseppe Biasi
Corteo nuziale, la sposa, particolare.600381.75 - images/morfeoshow/temp_upload/26_pitt-scult_900-006.jpg
1920-29
Edina Altara
Figura femminile in costume451.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/27_biasi004.jpg
1923
Giuseppe Biasi
La sposa600374.25 - images/morfeoshow/temp_upload/28_pitt-scult_900-007.jpg
1924
Mario Delitala
L’amore
Pannello decorativo per la Sala consiliare del Comune di Nuoro.600517.5 - images/morfeoshow/temp_upload/29_sini001.jpg
1927
Tarquinio Sini
Muttetus600431.25 - images/morfeoshow/temp_upload/30_sini002.jpg
1927-30
Tarquinio Sini
Le gambe nude600555.75 - images/morfeoshow/temp_upload/31_sini003.jpg
1927-30
Tarquinio Sini
La toilette della padrona600490.5 - images/morfeoshow/temp_upload/32_figari004.jpg
1929
Filippo Figàri
Donne al lavoro
Particolare della decorazione del Palazzo del Provveditorato alle OO.PP., Cagliari.600420 - images/morfeoshow/temp_upload/33_figari005.jpg
1929
Filippo Figàri
Donne al lavoro
Particolare della decorazione del Palazzo del Provveditorato alle OO.PP., Cagliari.600448.5 - images/morfeoshow/temp_upload/34_biasi005.jpg
1929
Giuseppe Biasi
Ragazze di Osilo600432 - images/morfeoshow/temp_upload/35_biasi002.jpg
1930
Giuseppe Biasi
Grazielene600437.25 - images/morfeoshow/temp_upload/36_arata-biasi001.jpg
1935
Giovanni Biasi
Costumi del Goceano513.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/37_arata-biasi002.jpg
1935
Giovanni Biasi
Costume di Iglesias396.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/38_arata-biasi003.jpg
1935
Giovanni Biasi
Costumi di Oliena525600 - images/morfeoshow/temp_upload/39_arata-biasi004.jpg
1935
Giovanni Biasi
Costumi di Orune573600 - images/morfeoshow/temp_upload/40_arata-biasi005.jpg
1935
Giovanni Biasi
Costume di Atzara396.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/41_arata-biasi006.jpg
1935
Giovanni Biasi
Costume di Sennori491.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/42_arata-biasi007.jpg
1935
Giovanni Biasi
Ragazze di Osilo516600 - images/morfeoshow/temp_upload/43_biasi007.jpg
1935
Giuseppe Biasi
Ragazza di Busachi584.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/44_biasi006.jpg
1930-35
Giuseppe Biasi
Ballo presso lo stagno di Cabras600558 - images/morfeoshow/temp_upload/45_delitala003.jpg
1953
Mario Delitala
Donna di Orani510.75600
L’abito maschile
Il copricapo maschile più diffuso è la berritta, una berretta a sacco di varie lunghezze, di colore rosso o nero, ma non sono rari le cuffie, i cappelli a tamburello e a tesa, talvolta accompagnati da fazzoletti. La combinazione tradizionale di base è costituita dall’insieme camicia, corpetto e giubbetto abbinati ai calzoni a gonnellino e di tela infilati nelle uose. Si aggiungono poi diversi tipi di capospalla di varia lunghezza, confezionati in orbace, panno e velluto, e indumenti smanicati in pelle o pelliccia. Le calze sono per lo più realizzate a mano con filo di lana bianca, più raramente di cotone o lino. Gli scarponi chiodati sono le calzature più diffuse, ma sono anche usate scarpe più leggere, allacciate e talvolta ornate di fibbie d’argento.
Gli elementi essenziali comprendono:
Copricapo
Il copricapo più diffuso è la berretta a sacco (berrìtta, barretta), di varie lunghezze, confezionata in orbace, panno e soprattutto in maglia di lana di colore rosso o nero. La berretta classica ha forma di tubo con le estremità arrotondate. Viene indossata infilando un’estremità dentro l’altra e ottenendo un sacco che viene calzato sul capo disponendone l’estremità in vario modo. Alla berretta a sacco è spesso abbinato un fazzoletto (muccadòri, muccadòri a s’antòcca) che viene indossato sia piegato a triangolo e annodato sotto il mento, sia avvolto intorno al capo lungo il bordo della stessa berretta. Nel primo Ottocento sono anche diffusi i fez (berètta, berriuòla), i copricapo piuttosto bassi, a tamburello (ciccìa, zizzìa, giggìa), i cappelli a tesa (cappèddu) e i sombreri (sombrèri), talvolta usati in combinazione con reticelle per raccogliere i capelli.
Camicie
Sono confezionate in tela di lino o di cotone di colore bianco e sono di due tipi: camicie di taglio arcaico (ghentòne, bentòne, ’entòne), molto ampie, completamente aperte nella parte anteriore, chiuse alla base del collo con bottoni gemelli e guarnite con ricami geometrici sul collo e sui polsi; camicie (camìsa, camìja, ’àmisa) influenzate dalla moda di fine Ottocento, con ampiezze contenute, colletti montanti o ripiegati e aperture anteriori chiuse da una serie di bottoncini.
Corpetti e gilet
Tra i corpetti rientrano gli indumenti smanicati (còsso, cossètte, corpètte, corìttu, ’oroppàdu, solopàu, soropàttu, zustìllu), con abbottonatura anteriore semplice o doppia, privi di colletti o risvolti. I colori e le ornamentazioni denotano uno stile tradizionale locale molto marcato.
I gilet, in voga in tutta Europa a partire dalla fine del XVIII secolo, sono confezionati nei tessuti e colori più vari e sono caratterizzati da risvolti, colletti e dall’abbottonatura centrale a petto semplice o doppio. In molte località hanno sostituito i corpetti mantenendone le denominazioni locali tradizionali.
Giubbetti e giacchette
Fino ai primi anni del Novecento i giubbetti maschili (zippòne, zippòne tancàu, cippòne, gippòne, zamàrra, corìttu, gruppìttu) sono caratterizzati dalle tinte vivaci e dalle maniche lunghe, aperte dall’ascella all’avambraccio. Sono confezionati in orbace, panno e velluto, prevalentemente in un’ampia gamma di rossi e di blu. In aree maggiormente esposte alle mode borghesi si diffondono, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, giubbetti dal taglio sagomato e con manica chiusa. In ambiti ristretti e soprattutto costieri è anche attestato l’uso di giacchette (gianchètta) confezionate in panno blu tipo marina, quali quelle indossate dai pescatori cagliaritani.
Cinture
Si tratta di accessori indispensabili dell’abbigliamento maschile (àsca, lazzàda, chintòria, cìntu, chintòrza, intòrriu, vrentèra). Gran parte delle cinture sono in cuoio naturale o tinto e hanno altezze varie. Possono essere decorate con motivi impressi, intarsiate o ricamate e vengono chiuse con lacci passanti attraverso occhielli rotondi o fibbie spesso d’argento. Più rare sono le cinture in tessuto, a fusciacca, il cui uso è frequente tra i pescatori. In aggiunta ai modelli precedenti possono anche essere indossate delle cinture con sacca portapolvere e portamonete, spesso ricamate e intarsiate, e le cartucciere.
Cappotti lunghi
Vengono indossati sopra tutti gli altri indumenti e coprono la figura almeno fino a metà polpaccio. Per semplificare si dà conto soltanto dei due tipi principali. Il cappotto detto serèniccu, pilùrzu è di origine levantina e veniva confezionato con un tessuto morbido, di colore marrone cioccolato, importato dalla Grecia e dal Regno di Napoli. L’ornamentazione era particolarmente accurata e veniva realizzata con panno rosso e bianco e cordoncini di seta. Con il termine gabbànu, diffuso in tutta l’isola, si intendono modelli confezionati in orbace il cui uso continua per tutto il Novecento evolvendosi nei modelli dal taglio sagomato diffusi dopo il 1918 e dotati di abbottonatura a petto semplice o doppio, di martingala e di cappuccio.
Cappotti corti, giacconi e giacche
Capispalla di lunghezza media sono indossati in tutti i momenti della vita sociale fuori dall’ambito familiare, ma nel caso delle giacche non è raro anche l’impiego in ambito privato. Gli esemplari più decorati si ispirano alle decorazioni del serenìccu e ne conservano anche il nome, pur essendo confezionati in panno o orbace. Altre denominazioni sono gabannèlla, cappottìnu, cappottìnu ’e coidèra e zanchètta.
Manti
L’unico mantello (sàccu, sàccu ‘e coberri) che può essere definito di foggia tradizionale è formato da due teli di orbace cuciti in senso longitudinale sovrapposti ad altri due e poi cuciti lungo i bordi. Al rettangolo così ottenuto può essere applicato un cappuccio, ma è più frequente la forma di manto semplice che all’occorrenza viene rialzato sul capo agganciandolo sotto il mento. È un indumento che ha conosciuto grande fortuna grazie alla sua impermeabilità e duttilità; può infatti essere facilmente trasportato arrotolato ed essere utilizzato come giaciglio e coperta.
Sopravesti in pelli e pelliccia
Per tutta la prima metà dell’Ottocento è diffusa nell’isola una sopraveste in pelle, priva di maniche, chiamata collèttu. Questa può essere indossata sopra tutti gli altri indumenti abituali, ad eccezione di cappotti, giacconi o gilet di pelliccia. L’uso del collettu declina già nella seconda metà dell’Ottocento. La sopraveste smanicata di pelliccia (bist’e pèddes, ’este ’e pedde o pèddes), che può essere indossata con il pelo all’esterno o all’interno, rimane in uso fino alla prima metà del Novecento in modelli di vario taglio e lunghezza in relazione al periodo e alla zona di utilizzazione.
Calzoni
I calzoni confezionati in tessuto di cotone, lino o lana (carzònis o crazzònis, carzònes) rappresentano l’indispensabile complemento di quelli a gonnellino e a campana. Il loro colore è sempre bianco nelle varie tonalità naturali della materia prima. Talvolta, negli esemplari festivi, le cuciture laterali sono guarnite con ricami.
Calzoni a gonnellino
Distinguono a prima vista l’abbigliamento maschile della Sardegna. Sono diffusi in tutta l’isola con diverse denominazioni (ràgas, fràcas, crazzònis de arròda, carzònes de furesi). Tutte le varianti possono essere ricondotte a una sorta di gonnella corta e arricciata i cui lembi inferiori sono uniti, al centro, da una striscia dello stesso tessuto.
Calzoni a campana
Chiamati genericamente carzònis, crazzònis, sono talvolta confusi con quelli a gonnellino, mentre costituiscono una tipologia a se stante, diffusa in prevalenza nel Sulcis-Iglesiente e di chiara derivazione iberica. Sono confezionati in pesante orbace o panno di lana arricciato in vita. Ricadono sciolti fin sotto il ginocchio e presentano talvolta, in corrispondenza dell’orlo, piccoli spacchi laterali e un bordo di un pizzo bianco.
Pantaloni a tubo
I pantaloni a tubo (carzònis, carzònes), diffusi nell’Ottocento tra le classi abbienti, sono talvolta indossati in combinazione con altri capi tradizionali. Nell’arco di tempo compreso tra le due guerre finiranno per essere adottati dalla gran parte della popolazione maschile che abbandona il costume tradizionale. Di particolare interesse sono quelli delle località costiere dell’isola e in particolare quelli in panno rosso dei pescatori cagliaritani.
Uose
In combinazione con tutti i tipi di pantaloni descritti si utilizzano le uose a gamba chiusa da infilare (càrzas, cràzzas) e quelle a gamba aperta da allacciare o abbottonare (borzeghìnos). Sono generalmente confezionate in orbace, o più raramente in panno; fonti del primo Ottocento testimoniano anche l’uso della pelle di daino per questo tipo di indumenti.
Calzature
Le calzature più diffuse sono gli scarponi (buttìnus, bòttas) in pelle naturale o colorata, con suola chiodata, resistenti e adatti al lavoro. In misura minore sono diffuse le scarpe basse allacciate (iscarpas, iscarpìnas, is’àrpas, crapìttas), spesso guarnite con fibbie d’argento negli esemplari ottocenteschi.
Intimo
La biancheria intima è costituita da magliette di produzione industriale e mutande lunghe, in cotone o lana, ma si diffonde soltanto sul finire dell’Ottocento. La camicia e i pantaloni bianchi sostituivano, infatti la vera biancheria e il corpo risultava ben riparato data la consuetudine di indossare a strati gli indumenti esterni. I piedi vengono protetti con pezze di tessuto (pèzz’e pè, pèzzas) o con calze (mìzas, mìggias, peùncus, piùncus) lavorate ai ferri con filati di lino, cotone o lana.
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