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Il buon cibo
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    Edificio in cui ha sede il Comune di Siddi, ingresso da Via Sardegna.
    Foto di Arianna Murru.

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    Biblioteca comunale, viale Europa.
    Foto di Arianna Murru.

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    Impianti sportivi comunali: palestra, campi da calcio e da tennis.
    Foto di Arianna Murru.

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    Chiesa parrocchiale intitolata alla Visitazione di Maria Vergine.
    Foto di Arianna Murru.

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    Chiesa parrocchiale intitolata alla Visitazione di Maria Vergine.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Portale d’ingresso della chiesa parrocchiale intitolata alla Visitazione di Maria Vergine.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Particolare della torre campanaria della chiesa parrocchiale intitolata alla Visitazione di Maria Vergine.
    Foto dell’archivio comunale.

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    La statua della Madonna delle Grazie nella cappella del rosario. Alla statua è stato appeso un rosario in legno.
    Chiesa parrocchiale Visitazione di Maria Vergine.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Ex ospedale Managu.
    Raro e importante esempio di struttura ospedaliera funzionante in Sardegna già dalla seconda metà dell’Ottocento. Oggi la struttura ospita il Consiglio Comunale.
    Foto di Arianna Murru.

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    Particolare della muratura in pietra faccia a vista dell’ex ospedale Managu.
    Foto di Arianna Murru.

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    Ex Ospedale Managu.
    Raro e importante esempio di struttura ospedaliera funzionante in Sardegna già dalla seconda metà dell’Ottocento. Oggi la struttura ospita il Consiglio Comunale.
    Foto di Arianna Murru.

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    Ex Ospedale Managu.
    Raro e importante esempio di struttura ospedaliera funzionante in Sardegna già dalla seconda metà dell’Ottocento. Oggi la struttura ospita il Consiglio Comunale.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico: i portali segnano l’ingresso alle rispettive case padronali.
    Foto di Arianna Murru.

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    Portale di una delle diverse case padronali presenti nel paese.
    Foto di Arianna Murru.

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    Particolare del portale: il batacchio.
    Tra le forme zoomorfe, finalizzate a propiziare, oltre all’apertura del portone, l’avvento della buona sorte e il suo perdurare, la testa di leone è la più frequente.
    Fusione in bronzo, probabile fine Ottocento.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Uno scorcio nel centro storico: un portale antico.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico: le case Puddu. L’edificio sulla destra, con la muratura in pietra faccia a vista, ospita l’Accademia del Gusto e il ristorante S’Apposentu.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Uno scorcio nel centro storico: un portale antico.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico: ingresso Casa Puddu.
    La casa è sede dell’Accademia del Gusto e del ristorante S’Apposentu.
    Foto di Arianna Murru.

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    Uno scorcio nel centro storico: particolare.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Uno scorcio nel centro storico attraverso un portale antico.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Panoramica delle due chiese: da sinistra, la chiesa parrocchiale della Visitazione di Maria Vergine e San Michele Arcangelo.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Uno scorcio nel centro storico: sa lolla.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Chiesa di San Michele Arcangelo: prospetto principale.
    Foto di Arianna Murru.

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    Chiesa di San Michele Arcangelo.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Chiesa di San Michele Arcangelo: architrave con rappresentazioni antropomorfe.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Chiesa di San Michele Arcangelo: porta lato sud.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Chiesa di San Michele Arcangelo: retro.
    Foto di Arianna Murru.

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    Chiesa di San Michele Arcangelo: particolare dell’abside all’esterno.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Chiesa di San Michele Arcangelo: particolare dell’abside dall’interno.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Chiesa di San Michele Arcangelo: interni.
    Foto dell’archivio comunale.

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    San Michele Arcangelo: statuetta lignea.
    Foto dell’archivio comunale.

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    San Michele Arcangelo: statuetta lignea, XVIII secolo.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Siddi è ubicata nella sub regione della Marmilla, caratterizzata da vaste colline tondeggianti assomiglianti verosimilmente a mammelle da cui il nome Marmilla.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Siddi nel suo territorio: la campagna antistante e l’altopiano (su Pranu de Siddi) alle sue spalle.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Primavera. La Marmilla è un territorio a forte vocazione cerealicola, di recente è stata introdotta la coltivazione della colza (la fioritura gialla in secondo piano).
    Foto dell’archivio comunale.

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    Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: costone.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: gruccione e papaveri.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: picchio al balcone.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: orchidea.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: cisto.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: zafferanetto.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Il parco naturalistico-archeologico Sa Fogaia: ofride ciliata.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Albicocco in fiore.
    Foto di Arianna Murru.

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    Mandorlo in fiore.
    Foto di Arianna Murru.

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    Mandorlo in fiore.
    Foto di Arianna Murru.

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    Nuraghe Sa Fogaia.
    Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Nuraghe Sa Fogaia.
    Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Nuraghe Sa Fogaia.
    Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Nuraghe Sa Fogaia.
    Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Nuraghe Sa Fogaia.
    Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Nuraghe Sa Fogaia.
    Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Nuraghe Sa Fogaia.
    Nuraghe a corridoio, complesso e irregolare, composto dall’accostamento di tre corpi megalitici e il sommarsi di costruzioni secondarie. La sua prima fase costruttiva risale al bronzo medio iniziale.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Tomba di giganti Sa domu de s’orcu.
    Monumento funerario nuragico edificato sull’altopiano della Giara di Siddi; l’opera muraria megalitica è costruita in blocchi di basalto disposti a filari regolari, con fronte a esedra e corpo tombale absidato.
    Foto dell’archivio comunale – Gianni Alvito.

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    Tomba di giganti Sa domu de s’orcu.
    Monumento funerario nuragico edificato sull’altopiano della Giara di Siddi; l’opera muraria megalitica è costruita in blocchi di basalto disposti a filari regolari, con fronte a esedra e corpo tombale absidato.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Tomba di giganti Sa domu de s’orcu.
    Monumento funerario nuragico edificato sull’altopiano della Giara di Siddi; l’opera muraria megalitica è costruita in blocchi di basalto disposti a filari regolari, con fronte a esedra e corpo tombale absidato.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Tomba di giganti Sa domu de s’orcu.
    Monumento funerario nuragico edificato sull’altopiano della Giara di Siddi; l’opera muraria megalitica è costruita in blocchi di basalto disposti a filari regolari, con fronte a esedra e corpo tombale absidato.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Tomba di giganti Sa domu de s’orcu: nevicata 2012.
    Foto di Arianna Murru.

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    Tomba di giganti Sa domu de s’orcu: nevicata 2012.
    Foto di Arianna Murru.

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    Tomba di giganti Sa domu de s’orcu: nevicata 2012.
    Foto di Arianna Murru.

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    Il paese sotto la neve, visto dalla Giara di Siddi.
    Foto di Arianna Murru.

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    Sulla Giara di Siddi.
    Foto di Arianna Murru.

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    Campagna innevata: vista da Su Ponti Arrubiu.
    Foto di Arianna Murru.

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    La raccolta delle melagrane, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    Assaggio delle melagrane appena raccolte, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    Lavori femminili, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Monica Pau.

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    Foto ricordo sul raccolto di mandorle, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico di Monica Pau.

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    Il pollaio in Casa Puddu: Marisa Cau e le sorelle Caterina e Rosaria Puddu, 1955.
    Archivio fotografico Villa Silli - Marisa Cau.

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    Ada Pau nel pollaio di casa, 1975.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    L’uccisione del maiale, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Picchedda.

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    L’uccisione del maiale, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Picchedda.

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    Raccolta delle mandorle (a scudi mèndula), agosto 1976.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    Messadoris (mietitori), anni Quaranta.
    Archivio fotografico Villa Silli.

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    Sa messa (la mietitura del grano), anni Quaranta.
    Archivio fotografico Villa Silli.

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    Spigadrixis (spigolatrici), anni Quaranta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    La trebbiatura: sul trattore Enrico Matta, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Marisa Cau.

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    Una parte della “flotta” e dei lavoratori del pastificio Puddu: camion, auto aziendale, autista, scaricatori, rappresentanti, manutentore e capo pastaio. Entrambi i mezzi sono “griffati” con il primo simbolo della Pasta Puddu: un galletto stilizzato, anni Sessanta.
    Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.

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    Lavoratori in posa durante la festa per l’Ercole d’Oro, premio nazionale per l’alta qualità. Al centro del gruppo, con il cappello, Don Cicitu, fondatore del pastificio, 14 febbraio 1971.
    Foto dell’archivio comunale - Umberto Branca.

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    La “raccolta” dei fusilli dalla trafila, anni Settanta.
    Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.

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    Le penne, dall’essiccatoio al nastro trasportatore: l’ultimo vaglio prima del confezionamento. Sulla destra, Giuseppe Puddu, presidente del pastificio per lungo tempo, anni Settanta.
    Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.

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    L’ora della verità: le prove di qualità, anni Settanta.
    Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.

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    Operaie a lavoro: impaccatura e confezionamento della pasta, fase di produzione svolta da sole donne, 10 aprile 1965.
    Foto dell’archivio comunale - Cristina Atzori.

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    Il taglio e l’inscatolamento della pasta lunga, anni Settanta.
    Foto dell’archivio comunale - Gino Branca.

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    In giro con il camion a distribuire la pasta. Da notare, sul mezzo, il marchio dell’Ercole d’Oro, simbolo del premio nazionale per l’alta qualità, anni Settanta.
    Foto dell’archivio comunale - Emma Pitzianti.

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    Con la giardinetta a promuovere la Pasta Puddu nell’isola (pausa “marina” del rappresentante), anni Settanta.
    Da notare, il simbolo del pastificio, ancora un galletto ma questa volta disegnato con le due “P” di Pasta Puddu.
    Foto dell’archivio comunale - Emma Pitzianti.

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    Ricordo della leva militare: Salvatore Boi, fine Ottocento.
    Archivio Villa Silli - Melania Diana.

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    Ricordo della leva militare, primo Novecento.
    Archivio fotografico di Regina Spiga.

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    Ricordo della leva militare, primo Novecento.
    Archivio fotografico di Zelanda Pisanu.

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    Ricordo della leva militare, anni Venti.
    Archivio fotografico Villa Silli - Giovanni Boi.

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    Ricordo della leva militare: Angelo Diana, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.

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    Ricordo della leva militare: Angelo Diana, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.

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    Ricordo della leva militare: Antonio Diana, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.

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    Ricordo della leva militare: Nino Pau, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    Amici; a destra si riconosce Angelo Diana, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.

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    Festa di Sant’Antonio: baddu de cresia nella ex Piazza Ranella, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Luigi Serra.

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    I fratellini Vacca: Orlando, Ameriga e Celestino, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    In posa per la foto, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    Foto di famiglia: la terza donna in basso è la madre di Maria Pau, anni Trenta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    La famiglia Pau al completo: mamma, papà e le piccole Maria e Ada, anni Trenta-Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    Tutti giù per terra, o quasi! Si riconosce Giovanni Murru, l’unico seduto su una sedia, anni Quaranta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Tutti in posa, anni Quaranta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Picchedda.

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    In vigna col cagnolino, anni Quaranta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Pau.

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    Foto ricordo, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Zelanda Pisanu.

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    Foto ricordo, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Zelanda Pisanu.

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    Foto ricordo, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Zelanda Pisanu.

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    Foto ricordo, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Zelanda Pisanu.

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    Tra gli ulivi, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Monica Pau.

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    La nonna, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Monica Pau.

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    Foto ricordo: Cesarina Casti, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Monica Pau.

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    Antonia Uras, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Antonia Uras.

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    Ricordo di famiglia, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Antonia Uras.

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    La bicicletta: Adelchi Spiga, anni Quaranta.
    Archivio fotografico di Regina Spiga.

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    In occasione della festa di Sant’Isidoro, 1947.
    Archivio fotografico di Regina Spiga.

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    Is tres priorissas, primi anni Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Margherita Sideri e Rita Matta, il bambino che le osserva fa parte della famiglia Loi, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Marisa Cau.

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    Dal fotografo di Sanluri: Elia Serra immortala la sua passione per gli Indiani d’America, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Luigi Serra.

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    Fiera campionaria della Sardegna (Cagliari): i fidanzati Regina e Mario, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico di Regina Spiga.

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    Matrimonio di Regina Spiga e Mario Casu.
    Si riconoscono, da sinistra, Carletto Boi, (?), Elia Serra, Giovanni Casu, Giuseppe Tatti, Umberto Murtas, Paolo Aru e Pietro Aru, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Luigi Serra.

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    I festeggiamenti del matrimonio di Regina e Mario, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico di Regina Spiga.

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    I festeggiamenti del matrimonio di Regina e Mario, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico di Regina Spiga.

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    Ricordo di famiglia, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico di Antonia Uras.

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    Giovanni Murru con la moto, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Ricordo delle scuole elementari nei locali dell’ex Ospedale Managu, fine anni Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Ricordo delle scuole elementari nei locali dell’ex Ospedale Managu con il maestro Figus, fine anni Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Nannai: Elia Aru all’età di 70 anni, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Picchedda.

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    Amiche, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Picchedda.

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    Ricordo dell’aviatore alla sua sposa: Eraclio Tuveri a Emma Pitzianti, anni Quaranta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Emma Pitzianti.

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    I fratelli Uras: Antonia, Isaia e Rosa, anni Cinquanta.
    Archivio fotografico di Antonia Uras.

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    La prima fotografia di Guglielmo Murru; dietro la sedia, la mamma Merita (ben nascosta!) lo sostiene, 1951.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Su stabi di Casa Puddu: Marisa Cau, Caterina Puddu e Rosaria Puddu, 1955.
    Archivio fotografico Villa Silli - Marisa Cau.

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    Ricordo della quinta elementare nei locali dell’ex Ospedale Managu, anno scolastico 1957-58.
    In alto da sinistra: Maddalena Spanu, Maria Sanna, Audilla Atzori, Aurora Vacca e Deodata Corda; in mezzo da sinistra: Melania Diana, Teresa Macis, Marisa Cau, Maria Bonaria Cau, Maria Vacca, Antonina Matta, Teresina Abis, Margherita Urracci e Giovanni Abis; in basso da sinistra: Giuliano Atzori, Giovanni Matta, Lino Branca, Giuseppe Serpi, Marco Cau, Felice Onnis e Francesco Matta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.

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    Ricordo della quinta elementare nei locali dell’ex Ospedale Managu, anno scolastico 1957-58.
    Al primo banco da sinistra: Maria Vacca e Aurora Vacca; al secondo banco da sinistra: Giovanni Matta e Melania Diana; al terzo banco: Marisa Cau e al quarto banco: Maddalena Spanu.
    Archivio fotografico Villa Silli - Melania Diana.

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    Su strexu, anni Cinquanta-Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Picchedda.

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    Alla fonte: Giuseppino Sanna e i piccoli Sergio e Marinella, anni Sessanta.
    Archivio fotografico di Claudia Perseu.

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    Luigi Serra in moto sul Colle di San Michele (Cagliari), anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Luigi Serra.

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    Famiglia Floris-Serra per la festa di Sant’Antonio, anni Sessanta.
    In alto da sinistra, Francesco Floris, Modestina Aru, Elia Serra, Eva Aru, Maria Serra, Silverio Floris; in basso da sinistra, Nerina Serra, Anna Serra e Ignazio Serra.
    Archivio fotografico Villa Silli - Luigi Serra.

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    Amiche, 19 aprile 1960.
    Archivio fotografico Villa Silli - Maria Picchedda.

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    Composizione familiare, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Sandra Branca.

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    La radiolina e la piccola Sandra Branca, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Sandra Branca.

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    Primi passi col girello: Sandra Branca, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Sandra Branca.

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    Passeggiata per le vie del paese: Vitalia Altea e la piccola Sandra Branca, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Sandra Branca.

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    Passeggiata sull’altopiano di Siddi, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Sandra Branca.

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    La squadra di calcio, anni Sessanta.
    Archivio fotografico di Monica Pau.

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    Mamma e figlia: Gianna Pau con la piccola Loredana, anni Sessanta.
    Archivio fotografico di Monica Pau.

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    Approfittiamo del fotografo! Anni Sessanta.
    Archivio fotografico di Zelanda Pisanu.

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    La squadra di calcio, anni Sessanta.
    Archivio fotografico di Zelanda Pisanu.

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    Ricordo del giorno della cresima, anni Sessanta.
    In alto da sinistra: Aurora Vacca, Maria Mancosu, Salvatore Vacca e Orlando Vacca; in basso, si riconosce il cresimando Guglielmo Murru.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Gruppo dell’azione cattolica in pellegrinaggio a Oristano, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Passeggiata in campagna con la classe della scuola elementare, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Ricordo della scuola materna, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Un brindisi sull’altopiano, anni Sessanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Festa di Sant’Antonio, 1963.
    Si possono riconoscere: in alto da sinistra, Cecilio Floris, Isaia Matta, un amico proveniente da Sanluri e Vittorio Uras; in basso da sinistra, Giuseppe Tatti, il fisarmonicista Fiorentino Piras e Paolo Manca.
    Archivio fotografico Villa Silli - Marisa Cau.

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    Le tre sorelle Branca sulla neve. Da sinistra: Renata, Sandra e Graziella, anni Settanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Sandra Branca.

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    Nell’orto: il bimbo è Gian Luca Atzori, anni Settanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Gian Luca Atzori.

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    La grande famiglia Murru, anni Settanta.
    In alto da sinistra: Martino, Roberto, Valentino e Guglielmo; in mezzo da sinistra: Ignazio, Maria Maddalena, Fernando, Raimondo, il piccolo Pietro, Ameriga e Giovanni; in basso: Genoveffa e Assunta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    Mauro Murru in braccio alla nonna Genoveffa Brigas; dietro si intravede su parastàgiu, anni Settanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Ameriga Vacca.

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    La famiglia Branca: da sinistra, Graziella, papà Giuseppe, Renata, mamma Vitalia e Sandra, anni Settanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Sandra Branca.

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    Giovani coppie siddesi, anni Settanta.
    Archivio fotografico Villa Silli - Massimiliano Cau.

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    La squadra di calcio, anni Settanta.
    Foto di Zelanda Pisanu.

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    Parco giochi comunale: da sinistra, Luigi Atzeni, Francesco Floris, Ettore Matta e Raimondo Matta, anni Novanta.
    Foto di Ursula Matta - Archivio fotografico Villa Silli - Marisa Cau.

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Il buon cibo

A Siddi è possibile ancora oggi apprezzare sapori unici imperniati di tradizione e genuinità. La vocazione agro-pastorale del paese, unitamente alla conservazione degli antichi saperi, hanno consentito di mantenere viva la tradizione agro-alimentare del territorio. Così agricoltori e allevatori producono le materie prime (carne, latte, cereali, legumi, frutta, verdura) sia immediatamente consumabili, sia destinate alla lavorazione e trasformazione da parte degli artigiani del paese in pane, pasta e dolci tipici fragranti, in formaggio, miele, vino e olio dalle caratteristiche organolettiche uniche.


La pasta è stata e continua a essere protagonista dell’economia e della tradizione siddese: dagli anni Cinquanta fino agli anni Settanta il pastificio “Pasta Puddu” ha rappresentato un’importante realtà comunitaria che, dopo la chiusura a causa della grave crisi che interessò il settore pastaio a livello nazionale, è oggi nuovamente al centro degli interessi dell’Amministrazione comunale in vista di un’importante riqualificazione dello stabile in cui aveva sede.
Nella sua veste più tradizionale la pasta viene riproposta oggi a Siddi nelle varianti locali: da is tallutzas agli ormai più noti marraconis filaus, spaghetti lunghi e sottili lavorati uno ad uno dalle sapienti mani delle donne siddesi. I membri della Comunità del Cibo “Marraconis Filaus” collaborano incessantemente per la valorizzazione del sistema socio-economico locale, con particolare attenzione alla produzione di pasta tipica, alla filiera del frumento duro, alla ristorazione, all’accoglienza, all’artigianato locale, ai servizi turistici, in coerenza con l’identità storica, culturale e sociale del territorio.
Ed è nella manifestazione “Appetitosamente”, festival regionale del buon cibo, che si concentrano i temi e la promozione dell’identità, della memoria, della tradizione, della biodiversità e dello sviluppo eco-sostenibile e condiviso del territorio. Dopo diverse edizioni “Appetitosamente” è ormai diventato un appuntamento annuale irrinunciabile per chi sa apprezzare il connubio del buon cibo con la cultura contadina da cui trae le sue peculiarità: per tre giorni si susseguono incontri, laboratori, spettacoli, concerti, escursioni, installazioni, mostre-mercato, proiezioni, colazioni speciali, degustazioni e percorsi dedicati al cibo che coinvolgono mente e spirito. La manifestazione è organizzata dall’Amministrazione comunale e dalla popolazione tutta, dalle associazioni e dalle aziende locali, e si avvale anche della preziosa collaborazione della Cooperativa Villa Silli, della Comunità del Cibo “Marraconis Filaus”, di Slow Food Sardegna, dello chef Roberto Petza e del Museo delle tradizioni agroalimentari della Sardegna “Casa Steri”.
Un’altra importante sfida per Siddi è l’Accademia del Gusto, scuola di formazione di giovani chef, maitre di sala, sommelier, manager dell’accoglienza, che si pone anche da supporto alla formazione di produttori della filiera alimentare per il rilancio delle produzioni autoctone, alla creazione d’imprese nel settore della ristorazione e dell’accoglienza nel territorio e alla promozione del patrimonio enogastronomico locale. L’Accademia è ospitata a Casa Puddu, palazzotto signorile risalente ai primi anni del Novecento e oggi di proprietà del Comune di Siddi, in cui ha sede anche il ristorante S’Apposentu, primo in Sardegna nella Guida dei ristoranti italiani 2012 del “Gambero Rosso”, sotto la direzione di Roberto Petza, chef di fama internazionale e stella Michelin.

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