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I musei
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    Antica chiesa di San Cristoforo attigua alla chiesa parrocchiale. Edificata nel diciassettesimo secolo è sede, dal gennaio 2007, del museo di arte sacra Peregrinatio Fidei: il cammino di Santiago.
    Archivio fotografico dei mandaresi.

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    Pisside e calice realizzati dall’argentiere Luigi Montaldo, 1824.
    Foto di Antonello Atzori, archivio fotografico dei mandaresi.

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    Calice di Luigi Montaldo, 1824.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Ostensorio raggiato del XVIII secolo.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Turibolo e navicella portaincenso dell’argentiere Luigi Montaldo.
    Foto di Antonello Atzori, archivio fotografico dei mandaresi.

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    Turibolo di Luigi Montaldo.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Navicella portaincenso di Luigi Montaldo.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Croce d’altare, XIX secolo.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Occhi in vetro di Santa Lucia riposti su un’alzata in argento sbalzato e cesellato, XVIII secolo.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Teca eucaristica, XVIII secolo.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Calice, XVI secolo.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Pisside, XVI secolo.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Reliquiario.
    Foto dei ragazzi del corso Altiora-Mandas.

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    Carta Gloria Maggiore dedicata a San Giacomo.
    Foto dell’archivio parrocchiale.

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    Argenti, XVIII–XIX secolo.
    Foto dell’archivio parrocchiale.

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    Aureola dell’Assunta realizzata da Ignazio Solanas, 1713.
    Foto dell’archivio parrocchiale.

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    Chinellas de plata (sandali d’argento) dell’Assunta realizzati da Ignazio Solanas, 1713.
    Foto dell’archivio parrocchiale.

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    Ingresso del museo con abbeveratoio.
    Il museo etnografico Is lollas de is aiaius (le stanze dei nonni) ha sede in un’abitazione patronale della fine del Settecento, appartenuta alle famiglie Marongiu-Landis.
    Archivio fotografico dei mandaresi.

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    Ingresso del museo in notturna.
    Archivio fotografico dei mandaresi.

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    Casa Marongiu-Landis, oggi sede del museo.
    Foto dell’archivio comunale.

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    Ingresso del museo.
    Foto di Sandro Gallo, archivio fotografico dei mandaresi.

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    Sa coxina.
    Archivio fotografico dei mandaresi.

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    Sa coxinedda.
    Archivio fotografico dei mandaresi.

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    Su magasinu de su inu.
    Archivio fotografico dei mandaresi.

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    Su ferreri.
    Archivio fotografico dei mandaresi.

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    Esterno del museo. Il museo si trova all’interno del complesso di Sant’Antonio abate, XII secolo.
    Archivio fotografico dei mandaresi.

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    Esterno del museo.
    Archivio fotografico dei mandaresi.

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    Insegna del museo.
    Primo museo privato di Mandas, è stato inaugurato nel maggio del 2011. La famiglia Secchi, proprietaria dello spazio, ha restaurato la casa paterna, con particolare riguardo volto al recupero e alla valorizzazione di un piccolo ma importante luogo, l’officina paterna - sa buttega de su ferreri.
    Foto di Antonello Atzori, archivio fotografico dei mandaresi.

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    Quadro di tziu Giuanniccheddu al lavoro.
    Foto di Antonello Atzori, archivio fotografico dei mandaresi.

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    La fucina.
    Foto di Antonello Atzori, archivio fotografico dei mandaresi.

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    L’incudine.
    Foto di Antonello Atzori, archivio fotografico dei mandaresi.

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    Vasca e vari attrezzi.
    Foto di Antonello Atzori, archivio fotografico dei mandaresi.

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I musei

Museo etnografico Is lollas de is ajajus
Il museo etnografico Is lollas de is aiaius (le stanze dei nonni) ha sede in un’abitazione patronale della fine del Settecento, appartenuta alle famiglie Marongiu-Landis. Inaugurato il 5 agosto 2005, in seguito a un imponente restauro, la casa museo riproduce un’antica dimora contadina con gli ambienti della tradizione locale: la stanza da letto (s’aposentu de crocai), la stanza del telaio (sa lolla de su trellaxu), la cucina (sa coxinedda), il magazzino del vino (su magasinu de su binu), la sala delle attrezzature (sa lolla de is ainas), la stanza del forno (sa lolla de su forru) e, anche, uno spazio dedicato ai vecchi mestieri con tutti i relativi attrezzi: del muratore (su maistu de muru), del falegname (su maistu de linna), del calzolaio (su sabateri), del barbiere (su braberi) e del fabbro (su ferreri).
Il museo si trova all’interno del complesso di Sant’Antonio abate del dodicesimo secolo; nel corso di recenti scavi è stata rinvenuta nel cortile e sotto la chiesa, un tratto di strada romana. Nello spazio antistante il complesso medievale la sera del 16 gennaio si celebrano i festeggiamenti in onore del santo con un grande falò (su fogadoni).

Sa butega de tziu Giuannicheddu
Primo museo privato di Mandas, è stato inaugurato il 28 maggio 2011. La famiglia Secchi, proprietaria dello spazio, ha restaurato la casa paterna, con particolare riguardo volto al recupero e alla valorizzazione di un piccolo ma importante luogo, l’officina paterna - sa butega de su ferreri - punto di riferimento per tutto il paese. Si racconta, infatti, che tziu Giuannicheddu, con il suo lavoro, ha ampiamente contribuito alla crescita sociale ed economica del paese. L’iniziativa ha permesso di tramandare la conoscenza di un lavoro inestimabile, una vera e propria arte, e di recuperare ogni singolo oggetto presente nell’officina.
La bottega è di piccole dimensioni, costituita da un solo ambiente separato dall’abitazione da un cortile, e si affaccia sulla via principale, la via Cagliari. Possiamo ammirare la fucina (forgia), il forno in muratura, con il combustibile per riscaldare i metalli da forgiare, la cui parte superiore è sovrastata da una cappa in lamiera di ferro. Vi troviamo anche l’attizzatoio, con il quale si accomoda il carbone per ravvivare il fuoco, e tutti gli attrezzi del mestiere: il mantice, l’incudine, le tenaglie da fuoco, i martelli, le mazze; e, ancora, si può notare il banco da lavoro e la morsa da banco e altri vari utensili.

Museo di arte sacra Peregrinatio Fidei: il cammino di Santiago
Il museo è situato nel compendio architettonico seicentesco che comprende la Chiesa di San Cristoforo, l’ex convento dei Frati Minori Osservanti e la Chiesa di San Francesco.
La chiesa di San Cristoforo o della Vergine del Rosario, attigua alla chiesa parrocchiale, fu edificata nel diciassettesimo secolo. La sala per il culto era a unica navata centrale con tre arcate a tutto sesto e la copertura lignea; ospitava la confraternita del Rosario e quella della Vergine d’Itria, entrambe estinte.
Nei locali della chiesa è stato inaugurato, il 7 gennaio 2007, il museo di arte sacra Peregrinatio Fidei: il cammino di Santiago, in onore di San Giacomo, santo patrono di Mandas. All’interno del museo sono custodite statue policrome risalenti ai primi del Seicento (vedi Le chiese, santi e leggende) e gli argenti del sedicesimo e diciannovesimo secolo che costituiscono il tesoro della parrocchia.

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