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I gioielli
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/01 21.JPG489.jpg

    Anello a piastra ricavato da una moneta antica o fuori corso.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    449
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    Anello d’oro donato alla nascita dalla madrina al bambino maschio e anello di fidanzamento che lo sposo regalava alla futura sposa.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    449
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/03 Immagine 345.jpg16.jpg

    Nome originale: aneddu - Nome italiano: anello
    Tipologia: anello
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina quadrangolare a intaglio regolare
    Forma predominante: losanga
    Stilemi adottati: figura geometrica regolare (rettangolo)
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: fine Ottocento
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: deteriorato, manca la pietra in pasta di vetro arancione
    Dimensioni: diametro cm 2
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/04 Immagine 347.jpg495.jpg

    Nome originale: aneddu - Nome italiano: anello
    Tipologia: anello
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina quadrangolare a intaglio frastagliato
    Forma predominante: losanga
    Stilemi adottati: floreale
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: metà Ottocento
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: diametro cm 2
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/05 Immagine 350.jpg323.jpg

    Nome originale: cintoretta - Nome italiano: fede sarda tradizionale
    Tipologia: anello
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina a sezione cilindrica regolare con filigrana, saldatura di canotigli, microsfere e foglioline
    Forma predominante: losanga
    Stilemi adottati: floreale
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano e Sardegna meridionale
    Periodo: metà Ottocento
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: diametro cm 2
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/06 Immagine 359.jpg202.jpg

    Nome originale: buttonis - Nome italiano: bottoni
    Tipologia: bottone
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: filigrana a giorno
    Forma predominante: sferica
    Stilemi adottati: mammellare
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Cagliaritano
    Periodo: XIX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: diametro cm 1,5
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/07 immagine 354.jpg361.jpg

    Nome originale: cannacca a nuxeddas - Nome italiano: collana
    Tipologia: collana
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina a filo ritorto con granuli
    Forma predominante: sferica
    Stilemi adottati: mammellare
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Cagliaritano
    Periodo: metà del 1800
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: parzialmente danneggiata
    Dimensioni: lunghezza cm 24
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/08 04.JPG726.jpg

    Cannacca a pisu de olia, collana in filigrana d’oro a seme d’oliva tipica del Campidano di Cagliari.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/09 01.JPG797.jpg

    Collane di corallo rosso, di cui una con pendaglio a forma di manufica; il corallo è considerato un materiale di valore apotropaico.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    449
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/10 Immagine 344.jpg346.jpg

    Nome originale: arrecadas a tron’‘i àxina - Nome italiano: orecchini a grappolo d’uva
    Tipologia: orecchini
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina d’oro traforata con filigrana
    Forma predominante: cerchio
    Stilemi adottati: grappolo d’uva
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Cagliaritano
    Periodo: metà ottocento
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: lunghezza cm 4
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/11-Immagine-356.jpg832.jpg

    Nome originale: arrecadas a tron’‘i àxina - Nome italiano: orecchini a grappolo d’uva
    Tipologia: orecchini
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina d’oro filigranata e sagomata
    Forma predominante: sferica e circolare
    Stilemi adottati: grappolo d’uva
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: fine Ottocento
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: ottime
    Dimensioni: lunghezza cm 4-5
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/12-11.JPG420.jpg

    Arreccadas a palia, orecchini in lamina d’oro traforato e filigranato, con inserimento di scaramazze su tutta la superficie; ornamento tipico del Campidano.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/13-DSC_0598.jpg14.jpg

    Nome originale: arrecadas a mura - Nome italiano: orecchini a mora
    Tipologia: orecchini
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina d’oro filigranata e sagomata
    Forma predominante: conica
    Stilemi adottati: mora
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: XIX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: ottime
    Dimensioni: lunghezza cm 5-6
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/14-DSC_0320.jpg600.jpg

    Nome originale: cammeu - Nome italiano: cammeo
    Tipologia: pendente
    Metalli utilizzati: oro, avorio
    Tecniche utilizzate: lamina d’oro con intaglio
    Forma predominante: ellittica
    Stilemi adottati: volto femminile
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: XX secolo
    Livello manifattura: medio
    Condizioni: buone
    Dimensioni: diametro cm 4
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/15-06.JPG277.jpg

    Su lasu, ornamento in oro che si porta al collo con un nastro (lasu, da cui il nome). Realizzato, con piccole varianti, in tutta l’area cagliaritana, è composto da tre elementi snodati in lamina d’oro rifinita in filigrana: su froccu, il fiocco, sa gioja nella parte centrale e su dominu il pendente che reca sempre un cammeo con viso muliebre; da quest’ultimo si dipanano tre fili mobili in oro di scaramazze sistemate in ordine crescente. Ogni elemento è collegato da una maglia apribile, in modo che ciascun componente possa essere usato anche singolarmente.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/16-07.JPG705.jpg

    Su lasu, ornamento in oro che si porta al collo con un nastro (lasu, da cui il nome). Realizzato, con piccole varianti, in tutta l’area cagliaritana, è composto da tre elementi snodati in lamina d’oro rifinita in filigrana: su froccu, il fiocco, sa gioja nella parte centrale e su dominu il pendente che reca sempre un cammeo con viso muliebre; da quest’ultimo si dipanano tre fili mobili in oro di scaramazze sistemate in ordine crescente. Ogni elemento è collegato da una maglia apribile, in modo che ciascun componente possa essere usato anche singolarmente.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/17-08-priv.JPG646.jpg

    Su lasu, ornamento in oro che si porta al collo con un nastro (lasu, da cui il nome). Realizzato, con piccole varianti, in tutta l’area cagliaritana, è composto da tre elementi snodati in lamina d’oro rifinita in filigrana: su froccu, il fiocco, sa gioja nella parte centrale e su dominu il pendente che reca sempre un cammeo con viso muliebre; da quest’ultimo si dipanano tre fili mobili in oro di scaramazze sistemate in ordine crescente. Ogni elemento è collegato da una maglia apribile, in modo che ciascun componente possa essere usato anche singolarmente.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/18-10.JPG716.jpg

    Su lasu, ornamento in oro che si porta al collo con un nastro (lasu, da cui il nome). Realizzato, con piccole varianti, in tutta l’area cagliaritana, è composto da tre elementi snodati in lamina d’oro rifinita in filigrana: su froccu, il fiocco, sa gioja nella parte centrale e su dominu il pendente che reca sempre un cammeo con viso muliebre; da quest’ultimo si dipanano tre fili mobili in oro di scaramazze sistemate in ordine crescente. Ogni elemento è collegato da una maglia apribile, in modo che ciascun componente possa essere usato anche singolarmente.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/19-DSC_0301.jpg993.jpg

    Nome originale: bròscia a bottoni - Nome italiano: spilla bottone
    Tipologia: spilla
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina traforata e arricchita da filigrana
    Forma predominante: cerchio
    Stilemi adottati: mammellare
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: XX secolo
    Livello manifattura: medio
    Condizioni: buone
    Dimensioni: diametro cm 4
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/20-Immagine-355.jpg582.jpg

    Nome originale: bròscia a bottoni - Nome italiano: spilla
    Tipologia: spilla
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: calotta semisferica con lamina rivestita da filo ritorto
    Forma predominante: mammellare
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Sardegna
    Periodo: XX secolo
    Livello manifattura: medio
    Condizioni: buone
    Dimensioni: diametro cm 4
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/21-Immagine-343.jpg779.jpg

    Nome originale: broscia - Nome italiano: spilla
    Tipologia: spilla
    Metalli utilizzati: oro e piccole sfere di pasta di vetro
    Tecniche utilizzate: lamina quadrangolare a intaglio frastagliato con inserzioni floreali filigranate
    Forma predominante: losanghe collegate da maglie
    Stilemi adottati: floreale
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: primi anni del Novecento
    Livello manifattura: medio alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: lunghezza cm 5
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/22-DSC_0312.jpg348.jpg

    Nome originale: agulla - Nome italiano: spilla di sicurezza o da balia
    Tipologia: spilla
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina con filigrana
    Forma predominante: mammellare
    Stilemi adottati: mammellare
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: XX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: ottime
    Dimensioni: diametro cm 2
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/23-02.JPG715.jpg

    Su piccioni, spilla tipica dell’area meridionale della Sardegna, realizzata in lamina d’oro con applicazioni in filigrana; il vistoso centro è in lamina indaco con bordi arricchiti di minuscole scaramazze.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    449
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/24-Immagine-353.jpg901.jpg

    Nome originale: su girasoli - Nome italiano: spilla girasole
    Tipologia: spilla
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina traforata e sagomata
    Forma predominante: circolare
    Stilemi adottati: floreale
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: XIX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: lunghezza cm 7
    Collezione privata.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/25-12.JPG836.jpg

    Su girasoli, spilla a forma di fiore in lamina d’oro con rubino centrale e scaramazze. Nel Campidano di Cagliari era il primo regalo che la famiglia del fidanzato portava in dono alla futura sposa.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/26-13.JPG874.jpg

    Su girasoli, spilla a forma di fiore in lamina d’oro con rubino centrale e scaramazze. Nel Campidano di Cagliari era il primo regalo che la famiglia del fidanzato portava in dono alla futura sposa.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/27-14.JPG139.jpg

    Su girasoli, spilla a forma di fiore in lamina d’oro con rubino centrale e scaramazze. Nel Campidano di Cagliari era il primo regalo che la famiglia del fidanzato portava in dono alla futura sposa.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-2192/big/28-16.JPG844.jpg

    Vista d’insieme dei gioielli.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    400
  • images/morfeoshow/gioielli-7124/big/01 03.JPG706.jpg

    Sa sabeggia, tipico amuleto della prima infanzia che viene appuntato nelle vesti del bambino o sistemato nella culla; è costituito da una piccola sfera di ossidiana o anche onice, vetro, pasta vitrea, giaietto, corallo, montata generalmente in argento e a cui possono essere fissati dei piccoli sonagli.
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    449
  • images/morfeoshow/gioielli-7124/big/02 04.JPG90.jpg

    Amuleto composito, composto da una ciprea montata in argento, chiamata sorighe, soriche de mare, porceddana de mari e da sa perda de ogu costituita dall’opercolo della conchiglia Turbo rugosus comunemente chiamata occhio di Santa Lucia, anch’essa montata in argento.
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Manuela Nonnis.

    449
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-7124/big/03 PICT3416.JPG938.jpg

    Portaprofumo (nuschera), portaveleno o portaaghi, cilindretto realizzato in argento con tappo mobile utilizzato per contenere liquidi o piccoli oggetti metallici.
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    450
  • images/morfeoshow/gioielli-7124/big/04 porta profumo o veleno.JPG592.jpg

    Portaprofumo (nuschera), portaveleno o portaaghi, cilindretto realizzato in argento con tappo mobile utilizzato per contenere liquidi o piccoli oggetti metallici.
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    450
  • images/morfeoshow/gioielli-7124/big/05 Reliquiario.JPG928.jpg

    Reliquiario in filigrana d’argento cuoriforme.
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-7124/big/06 PICT3413.JPG984.jpg

    Reliquiario in filigrana d’argento cuoriforme.
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

    600
    450
  • images/morfeoshow/gioielli-4493/big/01 Aneddus sa cintoretta fede fine XIX sec..jpg656.jpg

    Nome originale: cintoretta - Nome italiano: fede sarda
    Tipologia: anello
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina con filigrana
    Forma predominante: cerchio
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Cagliaritano
    Periodo: metà Ottocento
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: diametro cm 2
    Collezione privata.

    Foto di Debora Locci.

    389
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-4493/big/02 Immagine 339.jpg133.jpg

    Nome originale: patena et cruxi - Nome italiano: patena con croce
    Tipologia: medaglia
    Metalli utilizzati: oro e madreperla
    Tecniche utilizzate: lamina traforata e bombata, decori con filigrana
    Forma predominante: cerchio e croce
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Cagliari e Provincia
    Periodo: metà Ottocento
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: ottime
    Dimensioni: cm 7-8
    Collezione privata.

    Foto di Debora Locci.

    600
    398
  • images/morfeoshow/gioielli-4493/big/03 17.jpg494.jpg

    Antico rosario di legno nero.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    338
  • images/morfeoshow/gioielli-4493/big/04 18.jpg41.jpg

    Antico rosario di legno nero.
    Collezione privata.

    Foto di Manuela Nonnis.

    600
    338
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/01 Festa candelora fine 800.jpg20.jpg

    Festa della candelora, fine Ottocento.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    600
    423
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/800.jpg972.jpg

    Is Priorissas. Festa della candelora, fine Ottocento.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    600
    422
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/03 Candelora.jpg754.jpg

    Festa della candelora, fine Ottocento.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    410
    600
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/04 Prima comunione 1940.jpg384.jpg

    Prima comunione, 1940.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    358
    600
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/05 un matrimonio 1945.jpg351.jpg

    Matrimonio, 1945.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    600
    437
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/06 chierichetti 1946.jpg893.jpg

    Chierichetti, 1946.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    600
    338
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/07 Prima Comunione nel 1961.jpg788.jpg

    Prima comunione, 1961.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    380
    600
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/08 Processione San Isidoro.jpg355.jpg

    Processione Sant’Isidoro.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    400
    600
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/09 Processione .jpg313.jpg

    Processione Sant’Isidoro.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    424
    600
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/10 S. Giovanni.jpg594.jpg

    Chiesa campestre di San Giovanni.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    600
    438
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/11-San-Giovanni-1983.jpg395.jpg

    Chiesa campestre di San Giovanni.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    600
    438
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/12-01-San-Giovanni.jpg310.jpg

    Chiesa campestre di San Giovanni.
    Sul lato destro sono stati scoperti importanti resti di un edificio tardo romano in corso di scavo.

    Foto di Alberto Soi.

    600
    400
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    Facciata della chiesa campestre di San Giovanni.
    La chiesa è circondata da ulivi secolari.

    Foto di Alberto Soi.

    600
    400
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/14-03-San-Giovanni_interno.jpg52.jpg

    Chiesa campestre di San Giovanni.
    L’interno si articola su tre navate con copertura a capriate lignee.

    Foto di Alberto Soi.

    600
    400
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/15-04-San-Giovanni_colonne.jpg737.jpg

    Chiesa campestre di San Giovanni.
    Il riuso di materiali di età classica e l’ingenuità delle soluzioni costruttive dichiarano l’origine di devozione popolare della chiesa.

    Foto di Alberto Soi.

    600
    400
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/16-01.jpg919.jpg

    Festa di San Giovanni Scadrai; il Santo è portato in spalla dai giovani che dovevano partire per la leva.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

    422
    600
  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/17-02.jpg330.jpg

    Festa di San Giovanni Scadrai.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

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    Festa di Corpus Domini degli anni Cinquanta.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

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    Festa di Corpus Domini degli anni Cinquanta.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

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    Festa di Corpus Domini degli anni Cinquanta.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

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    Festa di Corpus Domini degli anni Cinquanta.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

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    Festa di Corpus Domini degli anni Cinquanta.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

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    Festa di San Pietro.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

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    Il gruppo folcloristico di Settimo San Pietro durante la processione di San Pietro a Settimo.

    Archivio comunale di Settimo San Pietro.

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    Antico cocchio tradizionale di Settimo San Pietro, impiegato per il trasporto dei Santi durante le processioni.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Esemplari di bue rosso della Sardegna, addobbati a festa e impiegati per il trasporto del Santo durante la processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    449
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    Esemplari di bue rosso della Sardegna, addobbati a festa e impiegati per il trasporto del Santo durante la processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    449
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    I buoi vengono aggiogati al cocchio.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Il cocchio è pronto per accogliere il Santo di fronte alla chiesa di San Pietro.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Il Santo viene condotto dai fedeli fuori dalla chiesa e introdotto nel cocchio.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Il Santo viene condotto dai fedeli fuori dalla chiesa e introdotto nel cocchio.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Il Santo viene condotto dai fedeli fuori dalla chiesa e introdotto nel cocchio.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Il Santo viene condotto dai fedeli fuori dalla chiesa e introdotto nel cocchio.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Fedeli nella piazza attendono l’inizio della processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Fedeli nella piazza attendono l’inizio della processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Uomini e donne a cavallo in costume settimese che, secondo la tradizione, precedono il cocchio del Santo.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Uomini e donne a cavallo in costume settimese che, secondo la tradizione, precedono il cocchio del Santo.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Uomini e donne a cavallo in costume settimese che, secondo la tradizione, precedono il cocchio del Santo.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Uomini e donne a cavallo in costume settimese che, secondo la tradizione, precedono il cocchio del Santo.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Uomini e donne a cavallo in costume settimese che, secondo la tradizione, precedono il cocchio del Santo.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Inizio della processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Inizio della processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Inizio della processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Inizio della processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Inizio della processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Inizio della processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Inizio della processione.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Stendardi e gonfaloni delle confraternite.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Stendardi e gonfaloni delle confraternite.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Nelle vie del paese.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Nelle vie del paese.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    Nelle vie del paese.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    La folla di fedeli che segue il Santo.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    La folla di fedeli che segue il Santo.

    Foto di Manuela Nonnis.

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    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    Il sagrato si affaccia sulla campagna verso il colle di Cuccuru Nuraxi con cui stabilisce una forte relazione.

    Foto di Alberto Soi.

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    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    L’impianto, realizzato su forme gotico aragonesi, risale al XIV secolo e ha avuto pesanti rimaneggiamenti nel secolo XIX.

    Foto di Alberto Soi.

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    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    Particolare in cui si nota il ricovero del cocchio che trasporta in processione la statua del Santo.

    Foto di Alberto Soi.

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    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    Classica copertura catalano-aragonese in maiolica colorata delle cappelle laterali della navata destra.

    Foto di Alberto Soi.

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    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    La volta a crociera del coro nell’abside della chiesa.

    Foto di Alberto Soi.

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    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    La volta della sacrestia.

    Foto di Alberto Soi.

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    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    Cristo in croce, pregevole opera di ignoto del XVIII secolo.

    Foto di Alberto Soi.

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    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    La cappella del fonte battesimale conserva le decorazioni gotico aragonesi, in primo piano due leoni stilofori di scuola pisana del XIII secolo. Il fonte battesimale è ottocentesco.

    Foto di Alberto Soi.

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    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    Particolare delle decorazioni e delle coperture a volta della cappella del fonte battesimale.

    Foto di Alberto Soi.

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  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/64-10-Fonte-battesimale-San-Pietro_III.jpg420.jpg

    La chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro.
    Uno dei due leoni stilofori della cappella del fonte battesimale.

    Foto di Alberto Soi.

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  • images/morfeoshow/feste_e_chie-6660/big/65-01-Chiesa-campestre-San-Pietro-copia-copia.jpg592.jpg

    La chiesa campestre di San Pietro di impianto paleocristiano.

    Foto di Alberto Soi.

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    Chiesa campestre di San Pietro.
    Particolare di acquasantiera inserita tra i conci della facciata.

    Foto di Alberto Soi.

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  • images/morfeoshow/gioielli-8252/big/01 Sa Cannaca.JPG128.jpg

    Nome originale: cannacca a pibionis - Nome italiano: collana
    Tipologia: collana
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina con filigrana
    Forma predominante: mammellare
    Stilemi adottati: acino
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: XX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: lunghezza cm 30
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-8252/big/02 Arreccadas a palia.JPG11.jpg

    Nome originale: arrecadas a palia - Nome italiano: orecchini
    Tipologia: orecchini
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina traforata e filigranata
    Forma predominante: rettangolo
    Stilemi adottati: pala da fornaio
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Cagliaritano
    Periodo: XIX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: ottime
    Dimensioni: lunghezza cm 9
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-8252/big/03 Arreccadas.JPG203.jpg

    Nome originale: arrecadas - Nome italiano: orecchini
    Tipologia: orecchini
    Metalli utilizzati: argento, corallo
    Tecniche utilizzate: ovale in lamina d’argento festonato con bulino e filo ritorto
    Forma predominante: conica
    Stilemi adottati: solare
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Cagliaritano
    Periodo: XX secolo
    Livello manifattura: medio-alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: lunghezza cm 6
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-8252/big/04 Arreccadas a caboniscu 1.JPG580.jpg

    Nome originale: arrecadas a caboniscu e lantioni - Nome italiano: orecchini con galletto al centro e pendaglio a forma di lanterna
    Tipologia: orecchini
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina con filigrana, filo ritorto a granuli
    Forma predominante: zoomorfa
    Stilemi adottati: gallo, lanterna
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Cagliaritano
    Periodo: XIX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: lunghezza cm 6
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-8252/big/05 su Dominu.JPG535.jpg

    Nome originale: dòminu - Nome italiano: pendente
    Tipologia: pendente
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: losanga traforata e lavorata in filigrana
    Forma predominante: floreale
    Stilemi adottati: fiori
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Provincia di Cagliari
    Periodo: fine XIX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: ottime
    Dimensioni: diametro cm 5
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-8252/big/06 Su lasu 2.JPG448.jpg

    Nome originale: lasu - Nome italiano: pendente
    Tipologia: pendente
    Metalli utilizzati: oro
    Tecniche utilizzate: lamina rifinita in filigrana
    Forma predominante: circolare
    Stilemi adottati: floreale
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Campidano
    Periodo: XIX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: buone
    Dimensioni: lunghezza cm 16
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-8252/big/Agulia.JPG636.jpg

    Nome originale: broscia - Nome italiano: spilla
    Tipologia: spilla
    Metalli utilizzati: argento
    Tecniche utilizzate: lamina decorata con motivi floreali
    Forma predominante: ellissoide
    Stilemi adottati: floreale
    Area di provenienza: Settimo San Pietro
    Area di diffusione: Cagliaritano
    Periodo: XX secolo
    Livello manifattura: alto
    Condizioni: ottime
    Dimensioni: lunghezza cm 8
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Gianni Piu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-8252/big/08 08.JPG391.jpg

    Su girasoli, spilla a forma di fiore in lamina d’oro con rubino centrale e scaramazze. Nel Campidano di Cagliari era il primo regalo che la famiglia del fidanzato portava in dono alla futura sposa.
    Collezione Daniele Porceddu.

    Foto di Manuela Nonnis.

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I gioielli

Settimo San Pietro si presenta come un paese che, sebbene perfettamente integrato nella vita moderna, mantiene in sé ancora vive e pulsanti tradizioni che ne rivelano un’anima magica. Anche se, raramente, il settimese ammette esplicitamente di credere senza riserve a tradizioni e riti volti a trasmettere il malocchio o a esserne preservati, risulta comunque, a un’analisi più approfondita, ancora molto legato a usanze e rituali connessi con pratiche magico-religiose e apotropaiche, persino quando non è in grado di ricostruirne compiutamente il significato o lo scopo.


In particolare persistono immutate tutte quelle tradizioni correlate alla cosiddetta “medicina dell’occhio” − le testimonianze raccolte rivelano diversi modi di compiere il rito e forniscono una serie di informazioni sulle tradizioni popolari relative al malocchio e alla funzione magica di parole e gioielli-amuleti − mentre il valore apotropaico del gioiello è andato via via perdendosi. Sebbene determinati tipi di gioiello-amuleto siano ancora saldamente legati a particolari momenti della vita di una persona − nascita, matrimonio, ecc. − e sono tuttora commissionati e acquistati a caro prezzo nelle gioiellerie specializzate, non sono in molti a conoscere il significato e i poteri che la tradizione attribuiva a tali manufatti. Si continua, per esempio, a regalare sa sabegia in occasione del battesimo di un neonato, senza tuttavia attribuire necessariamente a tale atto particolari influenze positive di carattere magico.
Esistono inoltre persone che, ignare del valore simbolico di simili oggetti o scarsamente interessate a esso, tuttavia conservano gelosamente e, non di rado, si tramandano da generazioni, intere collezioni di gioielli o altri cimeli di famiglia: in questo caso, a essere importante è quasi esclusivamente il valore affettivo ed economico della collezione stessa.
Esistono infine alcuni appassionati di tradizioni popolari i quali, collezionando notizie, testimonianze e documenti, tengono viva la tradizione di sas prendas po’ s’ogu malu, orgogliosi di trasmettere un patrimonio culturale che non va nascosto, né deve essere motivo di vergogna, ma che va invece diffuso e condiviso: per loro gioielli e amuleti hanno ormai perso ogni valore funzionale ed economico, trasformandosi e cristallizzandosi in tessere di un grande mosaico: la storia della cultura sarda. Tra questi, sono significative le testimonianze di Fernando Pisu con la presentazione on the road del Comune di Settimo e le numerose informazioni su storia, tradizioni e usanze del paese e l’orafo Daniele Porceddu esperto in gioielli sardi tradizionali e del valore simbolico e apotropaico del gioiello e specializzato nella loro riproduzione.

La documentazione iconografica, supportata da alcune riprese video, si riferisce alla collezione di gioielli di Daniele Porceddu e a varie collezioni private e offre una panoramica di numerosi gioielli tipici di Settimo San Pietro, alcuni molto antichi altri di più recente realizzazione.
Tra i più significati e belli, gli orecchini tipici del Campidano − arrecadas a caboniscu e lantioni (con galletto al centro e pendaglio a forma di lanterna), arrecadas a palia e lorigas a mura (in lamina d’oro traforata e filigranata, con inserimento di scaramazze su tutta la superficie e pendaglio a forma di mora) − e su lasu, ornamento in oro che si porta al collo con un nastro (lasu, da cui il nome). Realizzato, con piccole varianti, in tutta l’area cagliaritana, è composto da tre elementi snodati in lamina d’oro rifinita in filigrana: su froccu, il fiocco, sa gioja, la parte centrale e su dominu, il pendente che reca sempre un cammeo con viso muliebre; da quest’ultimo si dipanano tre fili mobili in oro di scaramazze sistemate in ordine crescente. Ogni elemento è collegato da una maglia apribile, in modo che ciascun componente possa essere usato anche singolarmente.
Tra le spille, su girasoli a forma di fiore in lamina d’oro con rubino centrale e scaramazze − nel Campidano di Cagliari era il primo regalo che la famiglia del fidanzato portava in dono alla futura sposa − sa margherita, usata per fermare lo scialle sul capo e su piccioni, spilla tipica dell’area meridionale della Sardegna, realizzata in lamina d’oro con applicazioni in filigrana.

Un gioiello molto particolare è la maninfide, classico e antico anello di fidanzamento diffuso in tutta la Sardegna e nell’area mediterranea. L’anello è formato da tre cerchietti in oro che si aprono: quello centrale reca saldato un cuoricino in lamina d’oro, i due laterali due manine d’oro che, alla chiusura dei cerchi, si uniscono sul cuore saldato in cima al pezzo centrale.
Tra gli accessori, un portaprofumo (nuschera), portaveleno o portaaghi, cilindretto realizzato in argento con tappo mobile utilizzato per contenere liquidi o piccoli oggetti metallici.

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