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La devozione
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    Medaglione - nudeu, prima metà sec. XIX.
    Teca ovale con tessuto, con montatura e tre medaglie in argento.
    Collezione privata,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Medaglione – nudeu.
    Teca cuoriforme con fotografia di Santa Rita da Cascia montata in argento.
    Collezione I.S.O.L.A.

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    Reliquiari contenenti entro vetri frammenti di tessuto e montati in piastra d’argento traforata a croce.
    Collezione Cocco.

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    Medaglione – nudeu.
    Teca cuoriforme contenente entro vetri una immagine, montata in lamina d’argento con spirali di filigrana e sostenuta, attraverso un bottone d’argento, da un uccello in piastra d’argento con castone centrale in pasta vitrea azzurra e catena.
    Collezione Cocco.

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    Reliquiario, 1730.
    Teca in argento con reliquia di San Francesco V.R. sul recto e sigillo in ceralacca sul verso.
    Collezione privata,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Reliquiario, 1730.
    Teca in argento con reliquia di San Francesco V.R. sul recto e sigillo in ceralacca sul verso.
    Collezione privata,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Rosario in filigrana d’argento e granati.
    Collezione I.S.O.L.A.

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    Appendice di rosario con spartitore in filo d’argento, croce-stella in filigrana d’argento e tre rosoni a otto petali in filigrana contenenti frammenti di tessuto.
    Collezione I.S.O.L.A.

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    Appendice di rosario con spartitore in filo d’argento, croce-stella in filigrana d’argento e tre rosoni a otto petali in filigrana contenenti frammenti di tessuto.
    Collezione I.S.O.L.A.

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    Appendice di rosario con spartitore in filo d’argento, croce-stella in filigrana d’argento e tre rosoni a otto petali in filigrana contenenti frammenti di tessuto.
    Collezione I.S.O.L.A.

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    Crocefisso in fusione d’argento con tre medaglie della Madonna dell’Ajuda.
    Collezione I.S.O.L.A.

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    Appendice di rosario con fiocco e croce-stella in filigrana d’oro e pietre in pasta vitrea rossa incastonate al centro, tre rosoni in filigrana d’oro di cui due a otto petali e uno centrale a dieci petali con medaglie in madreperla contornate in lamina d’oro.
    Collezione I.S.O.L.A.

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    Appendice di rosario con fiocco e croce-stella in filigrana d’oro e pietre in pasta vitrea rossa incastonate al centro, tre rosoni in filigrana d’oro di cui due a otto petali e uno centrale a dieci petali con medaglie in madreperla contornate in lamina d’oro.
    Collezione I.S.O.L.A.

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  • images/morfeoshow/rosari-9624/big/08 Patena in oro per rosario.jpg437.jpg

    Appendice di rosario con fiocco e croce-stella in filigrana d’oro e pietre in pasta vitrea rossa incastonate al centro, tre rosoni in filigrana d’oro di cui due a otto petali e uno centrale a dieci petali con medaglie in madreperla contornate in lamina d’oro.
    Collezione I.S.O.L.A.

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    Rosone ad otto petali in filigrana d’oro.
    Collezione I.S.O.L.A.

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    Scapolare, 1711.
    Lastra d’argento tirata a martello, sbalzata e rialzata a cesello raffigurante la visione di San Simone Stock, punzonata con l’indicazione dell’anno 1711.
    Collezione privata,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Scapolare in stoffa di San Francesco e relativa benedizione.
    Collezione privata,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Nettadenti-orecchi greco, metà sec. XIX in argento.
    Collezione privata,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Spuligadentes, 1895 e spuligadentes a fischietto, inizio sec. XX.
    Spuligadentes in argento e tessuto entro teca d’argento racchiusa da vetri, con catena in cui sono inseriti due reliquiari con immagini, tessuto e un elemento decorativo a forma di bottone; spuligadentes a fischietto in argento e pasta vitrea colorata, con catena in argento in cui sono inseriti un cammeo e un elemento decorativo a forma di bottone.
    Collezione privata,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Spuligadentes in lamina d’argento con filo ritorto e granulazione sostenuto da fiocco d’argento e catena in cui è inserito un uccello fantastico in lamina d’argento incisa.
    Collezione Cocco.

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    Spuligadentes cuoriforme in lamina d’argento.
    Nuoro, Museo della vita e delle tradizioni popolari sarde,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Spuligadentes antropomorfo in lamina d’argento incisa.
    Nuoro, Museo della vita e delle tradizioni popolari sarde,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Spuligadentes zoomorfo in lamina d’argento incisa.
    Collezione privata,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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    Spuligadentes zoomorfo in lamina d’argento incisa.
    Nuoro, Museo della vita e delle tradizioni popolari sarde,
    dal volume Gioielli, Nuoro, Ilisso, 2004

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La devozione

Un tempo idee e credenze racchiudevano una sorta di commistione tra magia, religione e scienza che erano vissute come realtà quasi inseparabili. Anche i gioielli della tradizione popolare sarda hanno sempre avuto una forte valenza magica e religiosa insieme e, ancora oggi, interagiscono con i sentimenti e con la religiosità popolare pagana e cristiana.
Fin dall’antichità infatti ai gioielli erano attribuite proprietà protettive e terapeutiche e la loro principale funzione era quella di allontanare invidia, cattiva sorte, proteggere dai malefici e propiziare fortuna.


Già in Egitto, in età romana, si portavano anelli che attribuivano al possessore la forza di neutralizzare gli influssi malefici. E ancora miti, leggende e favole delle culture polari antiche e recenti raccontano le virtù magiche di anelli, orecchini, pietre e metalli preziosi.

Gli oggetti della religiosità pagana − gli amuleti − non sono mai preziosi nei materiali e mai di grandi dimensioni; sono incastonati sempre in argento, in lamina a volte lavorati a filigrana. Talvolta sono arricchiti da formule magiche e sono simbolo della potenza divina che viene quindi esercitata in favore di chi li tiene vicino, portandoli sulla persona, appesi a capo del letto o della culla o fissati nelle vesti.
Tra il XVI e XX secolo si assiste ad una evoluzione degli oggetti devozionali, dapprima poveri nei materiali, in preziosi manufatti che perdono gradualmente la loro funzione magica per acquistare soprattutto una valenza estetica.

Anche nella religiosità cristiana, gli oggetti traggono la loro valenza dal rapporto col sacro, e custoditi all’interno di varie tipologie di contenitori, vengono portati indosso per accrescere la protezione della persona. Sono quasi sempre anch’essi in argento e anche le tecniche di lavorazione e il livello qualitativo dei manufatti non si discostano da quelli degli oggetti pagani con valore protettivo.
Tra gli oggetti della religiosità popolare cristiana e attinenti alla pratica sacra possiamo inserire Agnus Dei, reliquiari, rosari, scapolari e spuligadentes.

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